“Questo dato – dice Assennato – avrebbe valore se fosse stato presentato con una relazione, con un’analisi approfondita, e invece e’ una semplice comunicazione. Eppoi, a che anno si riferisce? Non lo sappiamo. Inoltre, questo dato avrebbe senso se avesse evidenziato il valore storico in raffronto con quello attuale dei quartieri più vicini all’Ilva, nonché comparato questo stesso valore col resto della citta’ di Taranto e col resto della Puglia. Invece questo lavoro non e’ stato fatto. Non abbiamo alcuna contezza del trend temporale in aumento o del trend spaziale in eccesso sul resto della Puglia”.
Inoltre, Assennato afferma che il 25 per cento della popolazione mondiale muore per tumore e che l’inquinamento è solo una delle cause che lo determina. “Facendo un esempio – aggiunge Assennato- i tumori polmonari hanno un’incidenza bassa a livello globale ma a Taranto è un po’ più alta perché Taranto ha ovviamente una situazione particolare. Noi – sottolinea Assennato – stiamo anche lavorando per incidere sulla componente prevenibile abbassando i fattori di rischio”. Infine, Assennato si dice “stupito” dal clamore provocato dalle affermazioni di Peacelink e conclude: “Peacelink svolge bene la sua funzione di comunicazione, ma la comunicazione non può essere a livello di agit-prop. Su una materia cosi’ delicata occorrono analisi serie e rigorose”.
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