No Grandi Navi, lettera aperta del comitato al ministro Bray

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VENEZIA – Il Comitato “No Grandi Navi – Laguna Bene Comune” si rivolge al ministro dei Beni Culturali Massimo Bray con una lettera aperta che pubblichiamo integralmente.

no grandi navi“Signor ministro,
da oltre due anni i cittadini si stanno mobilitando per difendere Venezia dai rischi del passaggio delle grandi navi da crociera nel cuore della città. La nostra battaglia ha suscitato una eco internazionale, raccogliendo attestati di solidarietà da ogni parte del globo. Purtroppo il naufragio della Costa Concordia e l’incidente mortale al porto di Genova dimostrano quanti rischi corra Venezia, umiliata e minacciata dal passaggio di veri e propri mastodonti del mare poche decine di metri dalle rive di Piazza San Marco e dell’isola di San Giorgio. Non serve ricordarLe, signor ministro, che Venezia e la sua laguna sono patrimonio mondiale per l’Unesco, quindi un bene culturale che il Governo dovrebbe preoccuparsi di tutelare con ogni mezzo possibile.

Per questa ragione, vista la sua presenza in città lunedì prossimo, in occasione della Mostra del Cinema, il Comitato No Grandi Navi – Laguna Bene Comune Le chiede di poterla incontrare per esporle al meglio le ragioni di un’emergenza che esige risposte immediate. Pensiamo che Lei e il suo Ministero dobbiate rompere il silenzio (francamente assordante) che sinora avete mantenuto in merito alla questione delle grandi navi. Navi che, come chiede la città e come riportato nel suo Piano di Assetto del Territorio, devono rimanere fuori dalla laguna stessa. Del resto, questa sarebbe niente più che la corretta applicazione del decreto Clini – Passera che vieterebbe l’accesso in laguna alle navi con stazza lorda superiore alle 40.000 tonnellate. Il condizionale è d’obbligo visto che lo stesso decreto contiene un cavillo a tutto vantaggio degli armatori, laddove viene infatti affermato che l’applicazione di tale misura scatterà solo in presenza di imprecisate “alternative”.

A Lei chiediamo di fare pressione perché l’alternativa venga trovata seriamente e subito, mentre temiamo che la riunione intergovernativa prevista (ovviamente senza la presenza del Comitato) il 15 settembre a Roma sancisca la vittoria del progetto proposto dall’Autorità Portuale di Venezia, cioé il devastante scavo di un nuovo enorme canale che continuerebbe a tenere le grandi navi all’interno della laguna. Per noi, perché il bene culturale Venezia diventi un po’ più bene comune, è necessario che si arrivi alla realizzazione di un nuovo modello di crocerismo e di portualità, entrambi compatibili con le necessità sociali, ambientali, culturali e economiche della città. Per queste ragioni speriamo che voglia accettare di incontraci e che il suo Ministero prenda una posizione chiara e conseguente ai suoi compiti istituzionali”.

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