Cominciamo dall’assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro, che nell’annunciare l’incontro di oggi col ministro, dice: “E’ evidente che la Regione ritenga che il corretto smaltimento dei rifiuti derivanti dalla produzione debba essere svolto all’interno dello stabilimento fermi restando i corretti presupposti tecnici e di autorizzazione del sito. Tanto è vero che in relazione alla VIA rilasciata per la discarica Mater Gratiae per rifiuti non pericolosi nel 2010 sono stati avviati gli approfondimenti tecnici propedeutici ad un eventuale riesame sulla base di criticità sollevate da ISPRA”.
Aggiunge Nicastro: “E’ necessario chiarire il percorso giuridico che il ministero vuole seguire anche alla luce di questi elementi affinché gli atti della Regione Puglia non solo siano conseguenti alle leggi nazionali ma anche assolutamente legittimi ed in linea con l’attività amministrativa svolta sino a questo momento. Al ministro esprimerò le mie perplessità sull’uso della decretazione di urgenza come strumento non eccezionale che, se eccessivamente utilizzato, rischia di dare l’idea di una emergenza continua a cui non si risponde con la necessaria ponderazione”.
Anche il deputato tarantino Michele Pelillo (Pd) ha “strappato” il numerino per incontrare Orlando: “Discuterò presto con il ministro dell’ambiente – afferma in un comunicato stampa – leggerò attentamente il testo del decreto e chiederò di approfondire la questione. Penso sia necessario sentire degli esperti del territorio, che possano spiegarci meglio le caratteristiche di quei siti e valutarne i rischi”. Oltre ad ascoltare il ministro, Pelillo si rivolgerà ad Arpa e Regione Puglia per avere “un quadro completo e dati precisi”.
Segnaliamo, infine, la presa di posizione del sindaco di Statte Angelo Miccoli, anche lui del Pd, Nell’esprimere preoccupazione per gli aspetti ambientali della vicenda, invita il ministero dell’Ambiente a favorire “la massima chiarezza e trasparenza in materia”. Aggiunge Miccoli: “Sono d’accordo con quanto già detto dal sindaco di Taranto, Stefano: vogliamo garanzie per l’ambiente e per la salute della popolazione, chiediamo che queste due discariche siano esercite nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio in cui insistono”.
Parole, parole, parole: come se queste potessero in qualche modo servire a cambiare decisioni già prese a livello centrale o evitare ulteriori danni ai territori che rappresentano. Ma per città ferite, sfruttate e vergognosamente “svendute” come Taranto e Statte bisognerebbe battersi sempre e a tempo debito, senza ricorrere a dichiarazioni tardive, buone soltanto a strappare un po’ di spazio sulle pagine dei giornali.
A. Congedo
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