Tarantorespira contro l’immobilismo della città
TARANTO – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del movimento Tarantorespira.
Il Movimento civico Tarantorespira nota con forte disappunto che tutto e’ immobile nella citta’ di Taranto. Un po’ come la cappa di smog che permane ormai da decenni sulla zona industriale e sulle nostre teste. Anzi la citta’ stessa sembra la parodia dell’immobilismo più assoluto. Basta percorrere Viale M. Grecia in questi giorni, per esempio. Come mai i lavori di smantellamento degli spartitraffico centrali e la realizzazione della famigerata pista ciclabile si sono bloccati? Gia’ finiti i fondi? O i problemi sono altri? Potrebbe il Sindaco Stefàno spiegare alla cittadinanza perche’ e’ tutto fermo? Questo e’ solo un esempio e neanche tra i piu’ importanti di cosa non va a Taranto.
Altra situazione incomprensibile e grave e’ il disagio che tutti noi subiamo nel percorrere il Ponte Punta Penna. Forse il Sindaco potra’ obiettare che non e’ una faccenda di sua competenza questa, ma e’ lui che dovrebbe energicamente pretendere il rapido completamento dei lavori su questa arteria fondamentale per Taranto. Cosa accadra’ alla ripresa dopo le ferie di agosto? Ha idea il Sindaco delle code che si formeranno per raggiungere le sedi di lavoro?
Tutto fermo nella citta’. Fermo anche il turismo se ci confrontiamo con le altre località pugliesi. Basta fare un giro a Lecce o nella valle d’Itria o sulla costa salentina. Qui i turisti arrivano in gran numero e sono coccolati dalle istituzioni locali, trovando accoglienza e informazioni puntuali. A Taranto, i pochi turisti che arrivano, devono superare mille difficolta’ e inefficienze per visitare i luoghi piu’ interessanti. Orari del museo ridotti, mancanza di informazioni chiare per i percorsi culturali, segnaletica stradale mancante, sporcizia, mancanza di servizi igienici, mancanza di aree di sosta attrezzate, ecc.
Questa è Taranto. E’ la citta’ che e’ così da sempre o, per lo meno, da alcuni decenni. Di questo noi di Tarantorespira accusiamo l’amministrazione comunale, di non riuscire neanche nelle piccole cose a smuovere quell’aria immobile, quella cappa di inefficienza e disorganizzazione che ci porta ad essere tra le ultime citta’ d’Italia. Il nostro progetto e’ una Taranto diversa, che cambi il proprio modello di sviluppo economico e siamo ben consapevoli che per realizzarlo dovremo combattere contro chi vive bene in questa situazione stagnante, contro chi non ha le capacita’ di cambiare neanche le piccole cose che non vanno.