Spettacolo davvero straordinario, limpido, intenso fino alla commozione. Eccelsa la qualità di tutto l’allestimento, una recitazione superba, un testo essenziale, di estrema efficacia, poche frasi ripetute in una cornice finto favolistica, un rigore, una tensione fisica ed emotiva che ha saputo incantare, magnifico Nicola Pianzola nel riuscire a trasmettere, concretamente ma in forma quasi astratta, muovendosi dentro/ fuori una sorta di trespolo, di gabbia di ferro, quel disorientamento di fatica, di malattia e ossessione nati all’Ilva di Taranto. Spettacolo assolutamente indimenticabile.
Lo spettacolo, diretto da Anna Dora Dorno e interpretato da Nicola Pianzola, con l’esecuzione musicale dal vivo di Alessandro Petrillo è stato recentemente premiato al festival di resistenza Museo Cervi ed ha vinto già diversi premi in Italia e un premio speciale come miglior spettacolo della sezione internazionale all’IIFUT International Festival di Tehran, in Iran.
Grazie alle numerose rappresentazioni e ai riconoscimenti ottenuti, Instabili Vaganti ha portato all’attenzione del pubblico e della critica un tema scottante come quello della vicenda dell’ILVA di Taranto. La compagnia ha svolto un’approfondita ricerca intervistando gli operai che lavorano nella fabbrica, tristemente nota per i morti sul lavoro e i danni ambientali. Ha raccolto informazioni e suggestioni nell’arco di questi ultimi tre anni che hanno portato alla creazione dello spettacolo.
L’Eremita contemporaneo – MADE IN ILVA, già considerato espressione di nuova metodologia di lavoro, definita dalla critica “Biomeccanica contemporanea”, è riuscito ad inventare una forma di teatro civile differente da quella basata sulla narrazione del testo, caratterizzata da un approccio fisico ed estremamente emotivo. Un metodo capace di trasformare dati, informazioni, notizie in azioni fisiche, partiture ritmiche, musicali, sperimentazioni vocali, video ed effetti visivi, capaci di coinvolgere il pubblico in prima persona attraverso un’empatia cinetica e sensoriale. Rappresentato in quasi tutta Italia, nel nord Europa e in Iran, L’eremita contemporaneo si pone ora di fronte alla sfida più grande: arrivare in Puglia e in particolare a Taranto, città natale della regista, luogo in cui paradossalmente lo spettacolo non è stato ancora rappresentato.
Foto di Francesca Pianzola
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