Piano di Emergenza Esterno, un gruppo cittadini chiede chiarezza

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Riceviamo e pubblichiamo la nota inviataci da un gruppo di cittadini – senza etichette e bandiere politiche – relativa al documento di aggiornamento del Piano di Emergenza Esterno.

Alcuni cittadini di Taranto hanno incontrato la dottoressa Cosima Di Stani, vice prefetto in carica alla Prefettura di Taranto, attuale capo di gabinetto, al fine di chiedere chiarimenti e presentare osservazioni in merito all’aggiornamento del P.E.E. dell’area industriale di Taranto, già oggetto di precedenti osservazioni, al fine di verificare se, quanto richiesto in precedenza fosse stato preso in considerazione e in che maniera. I cittadini hanno subito fatto notare al Vice Prefetto le criticità riscontrate all’interno dell’informativa di cui in oggetto, analizzandole punto per punto. In prima istanza, è stato consegnato un documento contenente due domande in merito all’incidente occorso in data 08/07/2013 alla Raffineria ENI:

1) se ritenga il sig. prefetto che quanto accaduto in data 08 luglio 2013 alla raffineria Eni Spa di Taranto possa avere i requisiti previsti dall’allegato VI del dlgs 334/99, così come modificato dal dlgs 238/05, ai fini della sua classificazione come “incidente” o “quasi incidente”

2) se ritenga il sig. Prefetto che esistano le condizioni previste dall’art. 300 del dlgs 152/06 in materia di danno ambientale, con riferimento anche allo sversamento, su acque costiere e terreni ai fini della applicazione di quanto indicato alla parte sesta – norme in materia di tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente, dello stesso decreto.

Il Vice Prefetto si è riservato di rispondere a queste due domande, oltre che alla lettera protocollata il giorno 09/07/2012 in seguito allo sversamento a mare verificatosi in seguito al “black out” del giorno 08/07/2013 in cui si chiedevano chiarimenti e spiegazioni in merito all’incidente stesso ed alle modalità di intervento da parte degli organi competenti, nonché sul perché gli Enti abbiamo da subito sminuito l’accaduto e il probabile danno ambientale senza attendere i risultati dell’ARPA.Per quanto descritto al punto 2 dell’informativa sul PEE, l’ENI S.p.A. Raffineria di Taranto, in autocertificazione e sotto il controllo del C.T.R., elenca sostanze pericolose e la quantità di stoccaggio delle stesse.

Nella fattispecie l’ENI indica l’Idrogeno Solforato come “molto tossico”; in realtà l’idrogeno solforato (o acido solfidrico) è ESTREMAMENTE VELENOSO, in quanto una prolungata esposizione a questo agente può essere mortale. Negli incontri precedenti si era fatto notare, agli organi competenti, che è assolutamente improbabile che siano SOLO 7 (sette) i nuclei familiari interessati in caso di incidente rilevante dovuto alla fuga di questo elemento. Sono state così aggiunte circa 500 unità che operano nelle industrie limitrofe, così come nel settore artigianale, commerciale e dei servizi, nonché l’inserimento, come territorio interessato, anche della S.S. 106 e del tratto della linea ferroviaria TA-BAPer quanto riguarda l’altra industria a rischio di incidente rilevante, il PEE parla dell’ ILVA S.p.A.limitatamente all’impianto cokeria, alla rete di distribuzione gas e all’impianto di frazionamento aria.

La stessa azienda indica tipologia e quantità di sostanze presenti all’interno di questi impianti (ossigeno, gas AFO, gas COKE, gas OG e gas Metano), sempre in autocertificazione e sempre verificati dal C.T.R., indicando che su 17 eventi incidentali ritenuti “credibili”, SOLO 3 (tre) sono tali da poter creare danni possibili oltre i confini dello stabilimento.Ritenendo assolutamente insufficiente questa analisi e chiedendo spiegazioni in merito al Vice Prefetto, la stessa Dott.ssa Di Stani ci assicurava che ILVA S.p.A. sta aggiornando il suo Rapporto di Sicurezza ai sensi dell’art.8 del D. Lgs. 334/1999 e ss.mm.ii. che sarà pronto (presumibilmente) per la fine di settembre 2013/inizi di ottobre 2013, nel quale saranno integrate le richieste effettuate in seguito all’incontro precedente. Dovrebbero essere inseriti, infatti, altri fattori di rischio, come dimostrato recentemente dagli ultimi manifestazioni atmosferiche (fulmini, tornado, ecc.ecc.).

L’incontro è stato utile anche al fine di chiedere al Prefetto quali provvedimenti si stiano adottando in merito alla SANZIONE da commissionare all’ILVA S.p.A. come previsto dal primo Decreto cosiddetto “Salva Ilva” (L.231/12)È importante notare che IN NESSUNO DEI DUE PIANI DI EMERGEZA ESTERNI (perché saranno creati due PEE distinti e separati) si parla di Effetto Domino ma, la Prefettura di Taranto, anche se non previsto, realizzerà un PIANO DI AREA che interesserà l’intera città dal punto di vista di Protezione Civile.Nel PEE sono chiare le modalità, o meglio, le MISURE DI AUTO PROTEZIONE DA ADOTTARE in caso di incidente rilevante, anche se non di facile realizzazione da parte di tutte le utenze (leggi persone anziane, bambini o diversamente abili), e non basta certo un depliant informativo a rendere edotta e capace la cittadinanza, soprattutto in caso di una forzata evacuazione.

Restano invece alquanto oscure le modalità di attuazione del SERVIZIO DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEL CITTADINO demandata all’ente comunale, nonché le modalità di esercitazione della cittadinanza in caso di REALE pericolo.Attenderemo con ansia la stesura finale dei PEE di riferimento, invitando sin d’ora, tutta la cittadinanza, gli ordini professionali e quanti altri possano dare il proprio contributo, ad informarsi su quanto si decide nelle “stanze dei bottoni” e a RENDERSI EDOTTI.

N.B.  si è fatto anche presente che, alla cittadinanza, in data odierna, è stato impedito l’accesso al Palazzo di Città durante la conferenza stampa del Sindaco, dichiarata “a porte chiuse” dando seguito (secondo la Polizia Municipale di servizio alla porta) ad una fantomatica “ordinanza” della quale non si ha traccia e per la quale è stato chiesto regolare accesso agli atti.

LINK UTILE: http://www.prefettura.it/taranto/multidip/index.htm (cliccando su “questionario industrie a rischio” in rosso a destra, si valuta il proprio grado di conoscenza)

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