La chimica “verde” protagonista di Ecomondo 2013
RIMINI – E’ tempo di chimica “verde”. Venerdì 8 novembre ECOMONDO 2013 dedicherà una mattinata del suo intenso calendario di seminari scientifici al percorso di innovazione e di sostenibilità dell’industria chimica, offrendo ai visitatori professionali, grazie anche alla vetrina espositiva presente nei padiglioni, l’occasione di coniugare nuove conoscenze e contatti con le esperienze imprenditoriali, accademiche ed istituzionali più innovative italiane ed europee.
“La ‘chimica verde’ declinata in bioraffinerie e bioindustrie – spiega il professor Fabio Fava, che presiede il Comitato Tecnico Scientifico della manifestazione – rappresenterà, assieme alla chimica sostenibile (ossia processi chimici più efficienti nell’utilizzo delle risorse, più selettivi ed intensificati, con meno solventi e minore produzione di CO2 e di rifiuti), uno spazio scientifico/tecnologico e commerciale emergente di Ecomondo 2013”.
La scarsità e i costi del petrolio, unitamente alla necessità di ridurre l’impatto ambientale associato al suo utilizzo nella chimica e a quello dei prodotti chimici convenzionali, rendono l’adozione di strumenti e di strategie della chimica verde in linea con gli orientamenti della Commissione Europea e con le priorità di Bioeconomia del nuovo programma quadro europeo a sostegno della ricerca industriale e l’innovazione, Horizon2020, priorità declinate dal partenariato pubblico privato (Public Private Partnership) BRIDGE voluto dalle principali bioindustrie europee.
Ad ECOMONDO 2013 (Rimini Fiera, 6 – 9 novembre) saranno presenti anche le più significative realtà industriali del settore – fra le altre Novamont, Eni Versalis, Mossi&Ghisolfi, Basf Federchimica – e si farà il punto sullo stato di avanzamento delle bioraffinerie nazionali in fase di implementazione in alcuni siti industriali in riconversione. In tale contesto assumerà particolare importanza la presenza del Cluster Tecnologico Nazionale sulla “Chimica Verde”, voluto e finanziato dal MIUR come “hub” del comparto, propulsore della crescita della biobased industry nei territori del nostro Paese.
La manifestazione ospiterà anche un evento internazionale sulla biobased industry dove verrà presentato il “caso studio” italiano di bioeconomia recentemente oggetto di un libro pubblicato da Kyoto Club (“Bioplastics: A Case Study of Bioeconomy in Italy”) e di una conferenza di grande successo tenutasi al Parlamento Europeo il 6 marzo scorso grazie alla collaborazione tra Kyoto Club e Ministero dell’Ambiente del Governo Italiano dal titolo: “Bioplastics: a case study of Bioeconomy in Italy in the light of Horizon 2020”.