Interverranno all’incontro Ippazio Stefano, sindaco di Taranto, Corrado Petrocelli, rettore università degli Studi di Bari “A. Moro”, Antonio Felice Uricchio, Direttore del Dipartimento Jonico in Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo, Società Ambiente e Culture, Università degli Studi di Bari ‘A. Moro’, Giorgio Assennato, direttore generale ARPA Puglia, Gianluigi De Gennaro, Università degli Studi di Bari ‘A. Moro’, Roberto Giua, ARPA Puglia, e Michele Conversano, Direttore Dipartimento di Prevenzione, ASL Taranto, Presidente Società Italiana di Igiene.
Un appuntamento che giunge dopo giorni di tormento per la cittadinanza ionica, costretta a subire un cattivo odore insopportabile proveniente – secondo quanto sostenuto da Arpa Puglia – dalla Raffineria Eni. Quest’ultima, com’è noto, continua a negare le proprie responsabilità. Un atteggiamento che risulta molesto quanto le sostanze odorigene che investono gran parte del territorio ionico.
Intanto, c’è da registrare un intervento di Giuseppe Massafra, segretario generale della Filctem Taranto, sui problemi generati dal black out verificatosi lunedì scorso all’interno della Raffineria (fuoriuscita di fiamme e fumo nero dalle torce, sversamento in mare di idrocarburi): ”Non possiamo non considerare che proprio quanto è accaduto con il fulmine ha messo in evidenza carenze strutturali che si sarebbero potute risolvere in tempo con gli adeguati investimenti, che l’azienda non e’ stata messa in condizione di poter attuare (una più efficiente Centrale Elettrica Enipower avrebbe potuto evitare problemi di approvvigionamento energetico alla Raffineria, garantendone così la sicurezza dell’impianto), cosa che questo sindacato sostiene da sempre”.
Continua Massafra: “Inoltre, c’è la questione delle esalazioni di gas, che l’azienda sostiene provengano da fonti esterne, contraddicendo quanto dichiarato dal direttore generale dell’Arpa Assennato che invece sembra non avere dubbi, come si può leggere nella sua nota, pubblicata da diversi organi d’informazione. La questione non e’ stabilire chi abbia ragione – prosegue il sindacalista – ma comprendere effettivamente come stiano le cose affinché si possano individuare soluzioni immediate, pensando soprattutto a chi ne subisce le conseguenze: lavoratori e cittadini”. Secondo Massafra, è necessario ”andare avanti celermente nell’acquisizione e messa in funzione di ulteriori strumenti di rilevazione e controllo sia da parte dell’azienda, come il previsto ‘naso elettronico’, che da parte degli enti pubblici di controllo in modo da assicurare in ogni evenienza certezze e tempestività nella individuazione delle fonti emissive”.
Alessandra Congedo
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