Il movimento 5 stelle oggi 11 luglio 2013 sul decreto 61, che istituisce una nuova forma di commissariamento per le aziende che inquinano e creano immensi danni ambientali e sanitari, ha deciso di sospendere l’atteggiamento di contrapposizione forte perché il governo ha minacciato di chiedere la fiducia, non volendo accettare l’accoglimento di altre modifiche al testo, rendendo cosi vane settimane di lavoro e quel poco che è stato inserito in commissione per migliorare il provvedimento:
– gli ispettori ISPRA avranno la qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria
– tutela economica per gli ispettori ispra e che risponderebbero personalmente di eventuali azioni giudiziarie che un’azienda volesse intraprendere nei loro confronti (questa misura consente di avere un compenso ulteriore per sostenere un’assicurazione che possa far fronte a tale evenienza dato che non ne risponde in loro vece l’ente)
– si è riformulato un nostro emendamento, affermando che il commissario, dopo aver adempiuto alla continuità produttiva e alle prescrizioni aia, dovrà usare le disponibilità economiche residue, ove presenti, per un piano di bonifica interno allo stabilimento
– sblocco del patto di stabilità per la regione puglia in merito all’accordo di programma (nessun nuovo fondo) che prevede, tra altre cose che non hanno attinenza con il risanamento ambientale, alcuni interventi di bonifica
– abolizione del garante, perché se il commissario fosse superpartes (e quello per Ilva di Taranto non lo è), allora sarebbe ridondante avere due figure di controllo dello stato, cioè un controllore su un controllore
Tra gli emendamenti minori approvati
– le qualifiche che devono avere i tre esperti che aiutano il commissario e il sub commissario
– il parere non vincolante della nomina del commissario
– il parere non vincolante del ministero della salute nella nomina dei tre esperti
Tra le altre misure controverse
– abbiamo chiesto e ottenuto un vincolo temporale esplicito per le eventuali dilazioni alle date previste per le prescrizioni AIA (il governo aveva proposto la modifica dell’AIA in termini generici, quindi non solo nei tempi ma anche nei contenuti): avevamo proposto 60 gg (come ritardo dovuto al decreto stesso) ma la il governo ha imposto 36 mesi
Purtroppo la misura di abolizione del garante, ci lascia profondamente insoddisfatti perché non è completata dai criteri che determinano le incompatibilità del commissario (al pari di quanto accade negli altri tipi di commissariamento): su questo il governo e la maggioranza si sono dimostrati, contro ogni buon senso, irremovibili.
Tra le proposte non accolte ci sono:
– la riduzione significativa della produzione come elemento necessario per ridurre i danni sanitari e ambientali
– la pubblicità del piano industriale (come quella del piano ambientale) anche senza quei dettagli coperti da segreto industriale (un segnale alla popolazione della visione a medio e lungo periodo sullo stabilimento)
– esenzione ticket sanitari per tutti i cittadini di Taranto a spese dell’azienda (ricordo che nel precedente decreto salva ilva hanno inserito un articolo per deroghe al piano sanitario regionale della asl di Taranto su posti letto, assunzioni, convenzioni con strutture convenzionate)
-adozione delle migliori tecnologie produttive in assoluto per tutelare salute e ambiente come previsto dal codice dell’ambiente, invece di quelle disponibili (la disponibilità è anche relativa al fattore economico)
-il piano industriale possa prevedere un utilizzo anche parziale (temporaneo o permanente) dello stabilimento con eventuale assenza dell’area a caldo dello stabilimento, prendendo in considerazione anche la possibile riqualificazione e conversione industriale.
Altre misure minori non accolte
– il parere vincolante delle camere sulla nomina del commissario
– il parere vincolante del ministero della salute sul piano industriale e ambientale
Sono stati accordati alcuni impegni del governo negli ordini del giorno (che sappiamo bene essere una forma molto meno vincolante, ricordiamo che il piano dell’acciaio nazionale nel decreto Salva-Ilva, non è ancora stato presentato sebbene sia passato il limite dei 180 gg!):
– azione legislativa urgente per regolamentare la figura del commissario sotto i profili di incompatibilità
– istituzione del registro regionale per le malformazioni
– revisione delle quote di produzione
– impegno a un piano di bonifiche per l’area SIN
Gli emendamenti li trovate qui:
http://www.camera.it/leg17/126?pdl=1139-A
EMENDAMENTI PROPOSTI E BOCCIATI:
2.201 ADOZIONE DI TECNOLOGIE MIGLIORATIVE ED EVENTUALE CHIUSURA DELL’AREA A CALDO, RIALLOCAZIONE DELLE RISORSE E IPOTESI DI RICONVERSIONE
Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
1-bis. Il criterio di diseconomia dei risultati ha carattere prioritario rispetto a quanto previsto dalle migliori tecniche disponibili e dalle misure più rigorose di cui all’articolo 29-septies del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, nell’applicazione di soluzioni impiantistiche e gestionali che possano consentire l’utilizzo dello stabilimento, o parte di esso, sia in assenza (temporanea o permanente) dell’area a caldo, che tramite tecnologie di rilevanza internazionale con riconosciuti e misurabili minori impatti ambientali, e sono parti integranti degli obblighi del commissario. In tal caso, il piano di cui al comma 5 e quello di cui al comma 6 devono comprendere ipotesi di ricollocazione e formazione del personale a garanzia del reddito e dei posti di lavoro anche nelle ipotesi di riconversione di cui al presente comma e in forza dell’articolo 2 del decreto-legge 7 agosto 2012, n.129, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 ottobre 2012, n.171. Tali ipotesi possono comprendere un riassetto produttivo ed organizzativo anche interessando gli altri stabilimenti appartenenti al gruppo nel suo insieme.
2.7 GARANZIE FINANZIARE POSTE DALL’AZIENDA PER GARANTIRE TUTELA DELLA SALUTE E DELL’AMBIENTE
Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:
3-bis. La società commissariata, prima della ripresa dell’attività produttiva, stipula garanzie fideiussorie, a tutela dell’ambiente e dei lavoratori, che sono utilizzate esclusivamente per le finalità indicate nel presente decreto.
2.8 GARANZIE PER L’ACCERTAMENTO DELLE INFRAZIONI ALL’AIA
Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:
3-bis. Entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare emana un apposito regolamento per l’accertamento, la notificazione e la contestazione delle sanzioni a.i.a.
2. 201 POSSIBILITA’ DI VALUTARE SOLUZIONI DIFFERENTI
Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
1-bis. Il criterio di diseconomia dei risultati ha carattere prioritario rispetto a quanto previsto dalle migliori tecniche disponibili e dalle misure più rigorose di cui all’articolo 29-septies del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, nell’applicazione di soluzioni impiantistiche e gestionali che possano consentire l’utilizzo dello stabilimento, o parte di esso, sia in assenza (temporanea o permanente) dell’area a caldo, che tramite tecnologie di rilevanza internazionale con riconosciuti e misurabili minori impatti ambientali, e sono parti integranti degli obblighi del commissario. In tal caso, il piano di cui al comma 5 e quello di cui al comma 6 devono comprendere ipotesi di ricollocazione e formazione del personale a garanzia del reddito e dei posti di lavoro anche nelle ipotesi di riconversione di cui al presente comma e in forza dell’articolo 2 del decreto-legge 7 agosto 2012, n.129, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 ottobre 2012, n.171. Tali ipotesi possono comprendere un riassetto produttivo ed organizzativo anche interessando gli altri stabilimenti appartenenti al gruppo nel suo insieme.
Ovviamente ce ne sono tante altre… tutte NON ACCOLTE!
http://documenti.camera.it/apps/emendamenti/getProposteEmendative.aspx?contenitorePortante=leg.17.eme.ac.1139&tipoSeduta=0&sedeEsame=null&urnTestoRiferimento=urn:leg:17:1139:null:A:ass:null:null&tipoListaEmendamenti=1
Per questo abbiamo votato CONTRO.
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