Eni, la Procura indaga con l’apporto di Arpa Puglia
TARANTO – Oggi Arpa Puglia ha pubblicato una nota su quanto avvenuto l’8 luglio scorso all’interno della Raffineria Eni. La riportiamo integralmente.
In merito all’evento emissivo verificatosi in data 8 luglio da parte della raffineria ENI di Taranto, con accensione contemporanea delle torce di stabilimento e verosimile liberazione di reflui liquidi, si comunica che causa dell’evento può essere stata l’interruzione di erogazione della corrente elettrica, verificatasi a causa della tempesta che ha colpito il litorale ionico nelle ore pomeridiane. A tale evento hanno fatto seguito emissioni di sostanze odorigene che hanno interessato l’area urbana e che hanno prodotto segnalazioni nella stessa data e anche nei giorni successivi del 9 e 10 luglio.
ARPA Puglia ha provveduto ad effettuare prelievi di acque e a verificare le condizioni della qualità dell’aria attraverso la propria rete di monitoraggio. Sull’episodio e sul contesto impiantistico della raffineria è intervenuta la Magistratura, che sta attualmente svolgendo indagini tramite i propri organi di polizia giudiziaria, avvalendosi anche dell’apporto tecnico dell’Agenzia. I risultati degli ulteriori accertamenti effettuati da ARPA Puglia e degli accertamenti in corso da parte della magistratura, laddove non coperti dalla riservatezza del procedimento giudiziario, saranno prontamente pubblicati.
Si comunica inoltre che i composti all’origine dei problemi segnalati dagli esponenti, quali quelli contenenti zolfo, sono, in generale, caratterizzati da una odorosità molto elevata e, quindi, da una soglia olfattiva estremamente bassa, in modo da essere ben percepibili anche a concentrazioni che non producono effetti tossici gravi e irreversibili, ma possono essere all’origine di disagi e disturbi comunque significativi per la salute e il benessere della popolazione. Naturalmente, gli accertamenti di ARPA sono, anche, rivolti a verificare possibili rilasci di inquinanti di tipo differente dalle sostanze odorigene.
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