TARANTO – La vicenda Ilva continua a rivelarsi incandescente. Oggi, si registra un intervento dell’assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro, che ricorda di aver già espresso nei giorni scorsi perplessità sulla scelta di Enrico Bondi come commissario governativo per la gestione dello stabilimento ionico. Nicastro, infatti, aveva paventato “il rischio che le ragioni della produzione e quelle della salute e dell’ambiente entrassero in collisione in un meccanismo non del tutto chiaro sul piano delle competenze, degli spazi di manovra e delle iniziative da prendere”.
“Oggi – dice Nicastro – quei timori della vigilia sono confermati dall’atteggiamento dell’Ilva che, con una nota a firma del dottor Bondi, contesta l’applicazione delle norme sul Danno Sanitario allo stabilimento adducendo come motivazione il fatto che la sovrapposizione con rilievi effettuati da altri istituti di controllo nazionali determinerebbe un clima di incertezza e di sovrapposizione che creerebbe incertezza e non consentirebbe – a dire di Bondi – un corretto ed ordinato svolgimento dell’attività di impresa. Cosa per la quale si prevede una apposita segnalazione al Ministero dell’Ambiente per le opportune valutazioni e determinazioni”. Nicastro fa riferimento ad una nota inviata dall’Ilva al direttore di Arpa Puglia, relativa proprio alla valutazione del danno sanitario.
“Al rinnovato atteggiamento industriale di Ilva che pare avere come priorità la produzione – continua l’assessore – si aggiunge il rischio di una soppressione della figura del Garante per l’Aia contenuta, stando ad anticipazioni di stampa, in uno degli emendamenti al decreto in fase di conversione in legge. Sono preoccupato – prosegue Nicastro – dell’attuale situazione in cui si rischia nuovamente una contrapposizione di cui non abbiamo bisogno e, soprattutto, che potrebbe ancora una volta veder soccombere le questioni ambientali e di salute”.
Conclude Nicastro: “Il timore più grande è che la volontà della Regione di avviare una rivoluzione copernicana con la legge sulla Valutazione del Danno Sanitario che aveva messo al centro l’uomo e la sua salute ed in relazione ad esso il resto possa essere vanificata da un ritorno alla visione fordista della fabbrica che vuol al centro del mondo la produzione e le sue ragioni sacrificando l’uomo e le sue aspirazioni ad una vita dignitosa in una ambiente tutelato”.