Un passaggio determinante per Taranto, che però vi arriva con le casse vuote e la debolezza di chi sarà costretto ad accettare tutto ciò che gli verrà proposto da chi porta denari. Interpellati dai circa ottanta partecipanti all’incontro, l’assessore all’Urbanistica Cosa e il consigliere demandato alle aree demaniali, D’Eri, hanno ammesso che le aree potranno avere destinazione pubblica nella misura in cui si riusciranno a reperire fondi (l’area sarà candidata anche nel prossimo Piano Città), diversamente si ricorrerà ai privati col solito strumento del project financing. L’area dei baraccamenti Cattolica è sicuramente la più pregiata per posizione e struttura: un vero e proprio villaggio-gioiello nel cuore della città. Vi insistono diversi edifici distribuiti lungo dei viali alberati, aree verdi, un cinema ed un teatro.
Per il teatro pare siano pervenute richieste di gestione da parte di diverse compagnìe locali, alle quali sarebbe stato chiesto di dedicare una serie di spettacoli pubblici a scopo sociale. Per il resto la buona notizia è che il parcheggio che insiste attualmente nello spiazzo dei baraccamenti, in via Di Palma, sarà eliminato. Quella meno buona è che l’Amat, per rinunciare all’introito dei centocinquanta posti auto con pagamento 24h/24 ha preteso ulteriori parcheggi, in questo coadiuvata da Confcommercio, ossessionata dall’idea che solo i parcheggi davanti ai negozi possano far rifiatare gli esercenti del Borgo. Si parla di 350 posti auto da ricavarsi su due o tre piani, a spese della municipalizzata, nell’area dell’ex arena artiglieria della Marina, l’area adiacente al mercato Fadini, storico cinema all’aperto della città. Lì sotto però si è accertato che ci sono reperti archeologici importanti, per cui si pensa di recuperare gli scavi e renderli visibili attraverso una copertura in vetro. Sopra, il parcheggio multi-livello.
I movimenti tarantini hanno fatto presente la totale assenza di politiche comunali per la mobilità sostenibile e che dal lunedì al venerdì i parcheggi del centro sono vuoti, mentre quello dei Baraccamenti è pieno solo perché è uno di quelli a prezzo più basso. Motivo per cui basterebbe abbassare le tariffe di altri posti auto alla periferia del centro, per garantire all’Amat le entrate di oggi. D’Eri ha evidenziato il problema che diversi posti auto del Borgo sono assegnati ai residenti. Insomma, l’Amat deve fare cassa e sarà difficile non subire le lusinghe delle associazioni di categoria. Infine c’è il progetto della Asl che intende portare ai Baraccamenti i suoi dipartimenti, restituendo alla città il cinema che dà su via Di Palma, a proprie spese.
Purtroppo la carenza di fondi non lascia molto spazio alle proposte delle associazioni, alle quali si è chiesto di ‘portare progetti’, dimenticando che la gente comune può avanzare idee, non piani d’affari. Benché gli amministratori presenti ieri abbiano giocato al solito gioco di tacciare i movimenti di essere contrari a tutto, le proposte non sono mancate. Il peccato originale è però quello di essere proposte sociali. Un’idea di città nuova, che però non porta denari in dote alle asfittiche casse comunali, né agli speculatori di turno. Una lotta impari che si è preteso comunque di portare avanti, chiedendo un nuovo incontro, proposte alla mano, che dovrebbe tenersi a metà settimana.
Fonte: http://www.targatota.org/2013/06/sviluppo-ieri-il-confronto-degli.html#sthash.I4hz1AZs.dpuf
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