E mentre Bondi relazionerà a Roma, a Taranto i sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm incontreranno i vertici dell’azienda a Taranto, dopo l’annuncio della fermata di una serie di impianti a partire da luglio, e per almeno tre mesi, per crisi di mercato. Come si ricorderà, si tratta dell’altoforno 2, dell’acciaieria 1, di una parte dell’Agglomerato, di una parte dei sottoprodotti e dei relativi servizi collegati. Per tutti questi impianti l’azienda ha annunciato il fermo della produzione a causa del calo o della mancanza degli ordini di lavoro. I lavoratori impiegati negli impianti interessati, non tutti a dire il vero, entreranno in solidarietà, come previsto dall’accordo dello scorso marzo. La solidarietà per il 2013 è stata sottoscritta per 3.749 con la rotazione nel meccanismo di tutta la forza lavoro, 11mila gli addetti di Taranto. La discussione di oggi però, riguarderà soprattutto i lavoratori dei sottoprodotti e dell’Agglomerato che non sono stati collocati in solidarietà. Domani, invece, è prevista sempre a Taranto l’assemblea del Cda dell’Ilva Spa, che dovrà nominare, secondo quanto stabilito dal decreto legge 61, il rappresentante della società al quale il commissario Bondi dovrà riferire nei 12 mesi iniziali dell’andamento dell’azienda.
Intanto è iniziato ieri alla Camera l’esame per la conversione in legge del decreto numero 61, che incontrerà non pochi ostacoli lungo il suo iter. Visto che Pdl, Confindustria e Federacciai vogliono assolutamente cambiarlo, soprattutto perché vedono in questo provvedimento non un atto eccezionale a fronte di una situazione eccezionale, ma un pericoloso precedente che potrebbe allargarsi ad altre realtà industriali che dovessero trovarsi in situazioni analoghe, limitando la libertà d’impresa delle aziende e dei gruppi imprenditoriali. Il tutto in attesa che il neo subcommissario, figura prevista dal decreto, l’ex titolare del ministero dell’Ambiente nei governi Prodi e D’Alema, Edo Ronchi, nominato dal ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, insieme al comitato dei “tre saggi” che saranno nominati a breve, predispongano “il piano di prevenzione per i lavoratori e i cittadini di Taranto, comprensivo anche dell’attuazione delle misure dell’AIA”. No, non ridete: purtroppo è tutto vero.
Gianmario Leone (TarantoOggi, 19.06.2013)
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