Ilva, Riesame nega dissequestro – Bonelli: “Magistratura unica garanzia”
TARANTO – Resta sotto chiave il patrimonio di conti correnti, beni immobili e liquidità per 8,1 miliardi di euro sequestrato dal gip di Taranto Patrizia Todisco alla Riva Fire spa, holding che gestisce anche l’Acciaieria Ilva di Taranto. Lo hanno stabilito i magistrati del tribunale del Riesame di Taranto (De Michele, De Tomasi e Ruberto) che questa mattina hanno depositato il dispositivo, senza ancora le motivazioni, di rigetto del ricorso presentato dai legali di Riva Fire Franco Coppi e Carlo Enrico Paliero. Al ricorso hanno invece rinunciato, su impulso dell’amministratore delegato Enrico Bondi, i legali dell’Ilva spa. Secondo la procura ionica che indaga sul presunto disastro ambientale, l`enorme cifra è l`equivalente di quanto in circa diciotto anni l`Ilva e la Riva hanno risparmiato nella gestione del siderurgico evitando, con la consapevolezza di inquinare, di investire sull’ambientalizzazione degli impianti (TmNews).
LA NOTA DI BONELLI – “La conferma da parte del Tribunale del Riesame del sequestro disposto dalla Procura di Taranto dimostra che la magistratura è l’unica garanzia che per la vicenda Ilva verrà applicato il principio europeo ‘chi inquina paga’, principio che il governo Monti ha cercato in tutti i modi di anestetizzare”. Lo ha affermato in una nota il presidente dei Verdi Angelo Bonelli che ha aggiunto: “Abbiamo chiesto un incontro al governo per illustrare una serie di proposte basate sulle bonifiche e l’area No-Tax che deve essere il motore per la conversione industriale di Taranto”. Secondo il leader ecologista “il disastro procurato a Taranto è immorale perché è stato compiuto contro una intera città. Le risorse sequestrate dalla Procura rappresentano la garanzia non solo per le bonifiche che sono essenziali ed urgenti ma anche – ha concluso Bonelli – per avviare una conversione in grado di superare l’economia basata sulla diossina e sul l’inquinamento”.