Operazione “Marenero”, coinvolti dirigenti Raffineria Eni di Taranto

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TARANTO – Sono coinvolti anche alcuni dirigenti, funzionari e dipendenti della raffineria Eni di Taranto nella presunta associazione a delinquere, attiva nel settore della commercializzazione di carburanti, scoperta da militari della Guardia di Finanza del capoluogo jonico, che hanno arrestato 73 persone accusate di contrabbando doganale ed evasione fiscale.

Il presunto promotore era il presidente del consiglio di amministrazione di due società di trasporto carburanti con sede amministrativa a Bari e legale a Taranto. L’indagine, sfociata nell’operazione Marenero, eseguita dal Nucleo di Polizia tributaria, si e’ concentrata sin dal 2008 sulla particolare tipologia di gasolio ‘bunker’ proveniente dalla raffineria Eni Spa di Taranto, destinata alle navi e considerata come provvista di bordo.

Per questo e’ soggetta al trattamento fiscale di merce nazionale in esportazione da consumarsi fuori dal territorio doganale. Si tratta di un tipo di merce che soggiace solo ai diritti doganali e non anche ai diritti di confine ed al pagamento delle accise. I militari hanno accertato l’appropriazione indebita di ingenti quantitativi del prodotto e la destinazione illecita per la vendita al mercato nero sul territorio dello Stato. Nell’operazione delle Fiamme Gialle sono coinvolti anche uno spedizioniere doganale, titolari di depositi e distributori stradali di carburanti, soci e dipendenti di aziende di trasporti di carburanti, autisti di autocisterne. Tra gli arrestati anche Lorenzo De Fronzo, presidente della sezione Trasporti e logistica di Confindustria Bari (Adnkronos).

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