Ilva, i parlamentari 5 Stelle ai tarantini: “Decideremo insieme cosa fare”
TARANTO – Per una volta partiamo dalla fine. Dall’impegno che la delegazione di parlamentari 5 Stelle ha assunto ieri in piazza della Vittoria, dopo oltre due ore di confronto sulle problematiche legate all’Ilva (dall’ipotesi chiusura dell’area a caldo al nuovo decreto-legge sul commissariamento). E cominciamo dall’intervento di Mirella Liuzzi, giovane deputato lucano, testimone dello “stupro ambientale” subito dal suo territorio a causa dell’estrazione petrolifera.
A chi ha espresso perplessità sulla posizione poco chiara assunta da Beppe Grillo sul caso Ilva, la Liuzzi ha dato questa risposta: «Noi non dobbiamo seguire un leader. Dobbiamo portare in Parlamento ciò che viene deciso qui. A me non interessa il parere di Beppe Grillo su Taranto. Siamo noi che dettiamo l’agenda politica, che decidiamo – insieme – cosa fare».
Era stato Massimo Battista, uno dei portavoce del comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti”, a tirare in ballo Grillo, un’oretta prima, nel corso del suo intervento. «Vorrei capire la posizione del vostro leader – aveva detto – lui, che è nato a Genova (dove l’area a caldo è stata chiusa, ndr), ancora non si è espresso in maniera chiara sull’Ilva di Taranto”. A quanto pare, però, nel Movimento si è deciso di definire una posizione di sintesi che tenga conto di quanto richiesto dal territorio. Motivo per cui, ieri sera, è stata data la parola alle associazioni locali: da Peacelink a Taranto Lider, passando per l’associazione Le Sciaje, il Wwf, Legamjonici. Soltanto per citarne alcune. Spazio anche ai singoli cittadini. A moderare Giovanni Vianello del Meet Up 192 – Amici di Beppe Grillo Taranto.
Come prevedibile, sono emerse varie posizioni. C’è chi vede come traguardo la chiusura dell’area a caldo e sollecita valide alternative di sviluppo economico, chi parla di immediato blocco degli impianti inquinanti. Qualcun altro si oppone ad ogni tipo di chiusura auspicando un totale recupero degli impianti per consentire una produzione meno inquinante. Le diverse anime del territorio ionico si sono materializzate in una piazza della Vittoria poco affollata. La tradizione del sabato pomeriggio votato al passeggio e allo shopping non è stata tradita, neanche in questa occasione, dai tarantini. Eppure, questo tentativo di confronto e apertura alla città avrebbe meritato un pizzico di partecipazione in più. Se non altro per una forma di curiosità.
D’altronde, solo ventiquattro ore prima avevamo assistito al passaggio dei due deputati tarantini Labriola e Furnari dal gruppo parlamentare 5 Stelle al gruppo misto, per motivi forse solo in apparenza legati alla vicenda Ilva, e ieri si presentava la possibilità di interloquire con una folta delegazione di parlamentari (tutti rigorosamente non tarantini) pronta a confrontarsi in piazza senza alcun tipo di filtro. E concludiamo con il deputato leccese Diego De Lorenzis, il cui intervento sull’Ilva, nell’aula della Camera, pochi giorni fa, aveva fatto il giro dei social network ottenendo un buon riscontro.
De Lorenzis, stavolta, ha voluto parlare di un altro progetto che rischia di abbattersi sul nostro territorio: la realizzazione di un parco eolico nella rada esterna di mar Grande. Ben 10 torri, alte 110 metri, che dovrebbero convogliare l’energia prodotta direttamente alla rete nazionale attraverso un cavo sottomarino lungo due chilometri. Il deputato leccese ha chiesto di poter partecipare alla Conferenza dei servizi decisoria convocata per il prossimo 10 giugno presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Il dirigente ha risposto che non vedeva elementi ostativi, ma che avrebbe comunque informato gli altri partecipanti alla Conferenza- ha spiegato De Lorenzis – ebbene, la Beleolico Srl, società di San Giorgio Jonico, si è opposta dicendo che “stante la natura riservata degli aspetti industriali afferenti le questioni tecnico-economiche che saranno trattate nel corso della riunione, non ritiene di poter ammettere presenze estranee al procedimento, anche solo in veste di spettatore». E così, ancora una volta, si deciderà alle spalle di Taranto, a porte chiuse.
Alessandra Congedo