”Questo – secondo Vendola- e’ un tema che chiama in causa decenni e decenni di latitanza delle istituzioni e di pigrizia politica e culturale. E’ una materia che ha investito la stessa istituzione parlamentare che però non è mai intervenuta tempestivamente, anzi, in alcuni casi, ha persino legiferato il rinvio dei termini temporali previsti per il raggiungimento di valori di qualità dell’aria per alcuni inquinanti, quali ad esempio il benzopirene. In questi anni invece la Regione Puglia, con propri provvedimenti legislativi, seppure in un quadro limitato di competenze specifiche, e’ stata antesignana di importanti provvedimenti legislativi”.
Continua il Governatore: ‘Faccio notare che, mentre per i limiti emissivi della diossina l’applicazione della normativa pugliese comporta limiti emissivi pari o inferiori 0,4 nanogrammi per metro cubo di diossina e di furani (per Ilva, l’Aia ha fissato tale soglia a 0,3), la soglia della norma nazionale e’ ben piu’ alta, equivalente cioe’ a 100 nanogrammi per metro cubo per tutte le sostanze piu’ nocive. Vorrei quindi ribadire – conclude Vendola – che nessuno intende giocare a nascondino con una realtà che va affrontata di petto. Il punto semmai e’ di non ridurre a problema locale una gigantesca questione che riguarda la modernità del Paese e la modernità del sistema industriale italiano”.
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