Il Movimento 5 Stelle contro le trivellazioni nel Mar Ionio

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“Oggi scadono i termini per le presentazioni delle osservazioni al progetto “Istanza di permesso di ricerca di idrocarburi in mare denominato “d 79 F.R.-EN” presentato dall’ENEL Longanesi Development S.r.l.. Si tratta di un progetto atto a constatare la presenza di idrocarburi nel sottosuolo del mar Ionio”. E’ quanto denuncia in una nota il “Meet Up 192 – Amici di Beppe Grillo Taranto”. “Le tecniche utilizzate prevedono l’utilizzo della metodologia “AIR GUN”.

Si tratta di vere e proprie esplosioni d’aria ripetute ogni 10-15 secondi che generano onde d’urto distruttive, in grado di provocare danni gravissimi agli organismi marini, danneggiando seriamente i loro delicati apparati uditivi, gli organi riproduttivi, provocando emorragie, causandone la morte e lo spiaggiamento. Pensiamo quindi alla tutela ambientale e all’integrità dei nostri delfini, che da millenni solcano il nostro mare e che stanziano costantemente a largo di Taranto e che oggi sono minacciati, al pari di tutti gli organismi viventi, dall’avidità di alcuni uomini”.

Il “Meet Up 192 – Amici di Beppe Grillo Taranto” e il “Movimento 5 Stelle” hanno depositato due documenti di osservazioni contrari al progetto grazie alle consulenze fornite dalla dott.ssa in Scienze Ambientali Rossella Baldacconi e dell’ing. Bartolomeo Lucarelli ed al supporto dei deputati portavoce al parlamento per il M5S, Mirella Liuzzi e Diego De Lorenzis. “Le nostre terre e i nostri mari hanno già dato tanto al cosi detto “sviluppo” sacrificando non solo l’ambiente e la salute, ma anche alternative economiche sia potenziali che già esistenti. Per questo – si conclude la nota del Meet Up 192 – Amici di Beppe Grillo Taranto – ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a questo modello di sviluppo e ci chiediamo cosa faranno invece gli Enti Locali se interverranno oppure rimarranno a guardare. Nelle due procedure di VIA a Shell, sono mancate ad esempio le osservazioni della Provincia di Taranto e della maggior parte dei comuni che si affacciano sullo Ionio. Auspichiamo che questa volta le amministrazioni difendano il proprio mare convintamente. E’ arrivato il momento di alzare la testa”.

 

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