Ambiente svenduto, ex dg Provincia di Taranto respinge accuse
L`ex direttore generale e segretario generale della Provincia di Taranto Vincenzo Specchia, 60 anni, finito agli arresti domiciliari mercoledì scorso nell`ambito dell`inchiesta “Ambiente svenduto” su presunti rapporti illeciti fra vertici della Provincia ed Ilva per l`autorizzazione di una discarica per rifiuti speciali, è stato interrogato oggi pomeriggio per circa due ore in una caserma dei carabinieri a Galatina dal gip di Taranto Patrizia Todisco e dal procuratore aggiunto Pietro Argentino.
Assistito dall`avvocato Andrea Sanbati, Specchia, che al momento è sospeso dal Comune di Lecce dove è segretario generale, ha respinto tutte le accuse mosse a suo carico, negando di essere coinvolto nelle presunte pressioni esercitate su due dirigenti alternatisi al settore ecologia ed ambiente, Luigi Romandini ed Ignazio Morrone, affinché le istanze di Ilva fossero approvate “a vista” ed affinché fosse data autorizzazione all`impianto per rifiuti speciali nella cava Mater Gratiae.
Durante l`interrogatorio Specchia ha negato di aver fatto pressioni e minacce sul dirigente Romandini in merito alle autorizzazioni per la discarica gestita dall`Ilva, precisando di non avere avuto alcuna influenza sul dirigente col quale ha ammesso tuttavia di aver avuto pessimi rapporti. Il difensore dell`ex direttore generale della Provincia ha proposto riesame dell`ordinanza di custodia cautelare al tribunale della Libertà. La vicenda sarà trattata davanti ai giudici giovedì 23 maggio (Vittorio Ricapito – TMNews).