Bonifiche Taranto, risorse congelate – Regione non può sforare patto di stabilità

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TARANTO – All’indomani della Conferenza di Servizi decisoria convocata per deliberare il progetto esecutivo del “Piano di caratterizzazione della falda profonda della zona PIP di Statte” svoltasi a Roma presso la sede del ministero dell’Ambiente, ponemmo il seguente quesito: la copertura finanziaria degli interventi di bonifica per l’area SIN di Taranto e Statte, sottoscritta lo scorso 26 luglio nel “Protocollo d’intesa per interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto”, è certa? La domanda era dovuta ad un’indiscrezione proveniente proprio da Roma e sorta durante la Conferenza decisoria, ed era da individuarsi dal muro posto dallo sforamento del patto di stabilità della Regione Puglia.

A tal riguardo scrivemmo: “Appare dunque chiaro che soltanto a fronte di precise garanzie finanziarie da reperire nell’immediato, il Comune di Statte potrà predisporre, sin dai primi giorni di maggio, il relativo bando di gara. Lo stesso vale per le future operazioni che riguarderanno il Mar Piccolo e la falda superficiale. La speranza è che l’allarme segnalato ieri nella Conferenza di Servizi, sia soltanto un modo per accelerare l’intero iter burocratico. Perché se così non fosse, saremmo davvero alle comiche finali”. Per essere assolutamente certi della copertura finanziaria sancita dal protocollo d’intesa ed ammontante a 200 milioni di euro, all’indomani della riunione romana, in occasione della conferenza stampa della Cabina di regia per l’attuazione delle bonifiche, girammo il quesito ai rappresentanti delle istituzioni presenti.

Ma mentre il Soggetto Attuatore Antonio Strambaci della direzione generale per lo Sviluppo sostenibile del ministero dell’Ambiente, ci invitò molto “gentilmente” a chiudere la porta nel caso degli spifferi provenienti da Roma, l’assessore regionale all’Ambiente Nicastro ci rassicurò sul fatto che i fondi ci fossero e fossero tutti esigibili.Sottolineando però che, nel caso in cui fossero sorti dei problemi, la Regione sarebbe stata pronta a chiedere una deroga al Patto di Stabilità per gli interventi su Taranto. Bene. Nella giornata di ieri, lo stesso assessore Nicastro, accompagnato dal Direttore d’Area Politiche Ambientali della Regione Antonello Antonicelli, si è recato a Roma per partecipare ad un incontro convocato dal neo Ministro dell’Ambiente Orlando con gli assessori regionali con delega all’ambiente. Al termine della riunione, Nicastro ha dichiarato quanto segue: “Abbiamo in maniera molto chiara detto al Ministro Orlando quali sono le nostre priorità: in primo luogo che si deroghi al patto di stabilità per quello che riguarda le risorse regionali da destinare alle attività di bonifica del SIN di Taranto e che siano sbloccati i 200mln di euro, rinvenenti dalla delibera del CIPE, destinati alla difesa del suolo”.

Dunque, avevamo visto giusto (insieme alla collega Congedo di inchiostroverde.it): il problema sulla reperibilità dei fondi c’è. Ed è tutt’altro che remoto. Ma mentre l’assessore Nicastro pronunciava queste parole, giungeva una notizia ancora peggiore, se possibile. Il Parlamento infatti ha bocciato l’emendamento che proponeva la nettizzazione del cofinanziamento della spesa comunitaria per le regioni italiane. Provvedimento vitale per liberare la Regione Puglia dai vincoli del Patto di stabilità. Cosa ancora più drammatica il fatto che, come dichiarato dal governatore Vendola, “i parlamentari pugliesi della Pdl e del Pd hanno votato, salvo rarissime eccezioni, contro un emendamento che potremmo definire salvavita. Io credo che abbiano compiuto un errore drammatico”: per una volta, siamo d’accordo con lui. Stante così le cose dunque, verrebbero a mancare i 200 milioni di euro per la bonifica dell’area di Taranto e Statte (che servono anche per il Mar Piccolo, i Tamburi, la falda superficiale e l’area industriale di Statte, ndr).

Visto che la contrazione previsto per la Regione Puglia è di oltre 600 milioni di euro della possibilità di spesa. In quella somma si trovano anche i milioni per la bonifica del nostro territorio. Al momento infatti, sarebbero certi soltanto i 28 milioni di euro stanziati dal ministero dell’Ambiente. L’ultimo tentativo per raddrizzare una situazione drammatica, si proverà lunedì prossimo, quando presso la presidenza delle Regione Puglia è stato convocato un incontro con i Presidenti delle Commissioni Bilancio del Senato e della Camera, con il Presidente della Commissione delle Politiche comunitarie e con i parlamentari pugliesi. Ancora una volta, dunque, non ci resta che attendere.

Gianmario Leone (TarantoOggi, 15.05.2013)

InchiostroVerde ospita in questa pagina anche le commoventi parole con cui il collega Gianmario Leone ricorda sua zia Daniela, deceduta un anno fa. Un dolore, il suo, che sentiamo anche nostro…

Lettera a D.

“Se ti scrivo solo adesso, un motivo ci sarà. Non è mica san Lorenzo, non ci sono stelle matte su ‘sta piccola città. Non ci sono desideri da non dire come tempo fa , il destino ha la sua puntualità”. Inizia così una canzone di Ligabue che s’intitola “Lettera a G.”. Ed ogni volta che l’ascolto il mio pensiero vola da te, che sei andata via esattamente un anno fa. Non è dato sapere perché certi dolori sono più insostenibili di altri. Ma è così. Non ci resta che accettarlo. Portarcelo dentro ed andare avanti. Anche se è maledettamente difficile. Potrei dirti che in quest’anno è cambiato tutto. O che non è cambiato assolutamente niente. Del resto, che differenza farebbe? Nessuna. Hai lottato per 18 lunghi anni con la “brutta compagnia”: una vita. Che hai scelto per una serie di circostanze di vivere da eremita nella tua villa, in compagnia del tuo compagno di una vita, quel “King” che ti ha lasciato pochi mesi prima perché anche lui aveva capito, come tutti noi, che oramai non avresti fatto più ritorno a casa.

Abbiamo assistito impotenti alla tua sofferenza. Avremmo voluto strappartelo da dentro quel fardello che ti portavi dietro e ridarti quella libertà che hai sognato per una vita intera. Eri una donna dalla grande personalità. Dal carattere spigoloso, orgoglioso e fiero. Eri testarda. Ma soprattutto dura. Ed arrabbiata. Del resto, come darti torto? Sei stata costretta a vivere una vita da romanzo, che si è rivelata essere una non vita. Certo, hai fatto tanti errori. Ma chi non li avrebbe fatti al tuo posto? Mi hai rimproverato tante volte. Mi hai criticato. Perché la verità è che in me vedevi parti di te. Lo avevi capito e volevi proteggermi dai tanti dolori, dalle tante sofferenze che comporta il vivere una vita a testa bassa contro tutto e tutti, soltanto per inseguire e vedere realizzati i propri sogni e ideali. Eri tu. Ero io. E ci bastava.

Oggi mancano tremendamente i tuoi discorsi fiume. Le tue risate. I tuoi sorrisi. Manchi a tutti noi, specie a mamma. Ti scrivo dopo un anno (e potrei riempire pagine intere) perché prima di oggi non sono mai riuscito a trovare la forza interiore per farlo. Ma io, noi, siamo sempre qui a ricordarti ogni giorno. Come ieri, quando negli sguardi di chi ti voleva bene era riflessa la tua immagine sorridente. E’ stato bello viverti. “Se ti scrivo solo adesso, è che sono io così. E’ che arrivo spesso tardi, quando sono già ricordi che hanno preso casa qui. Non è vero ciò che ho detto, qua c’è tutto a dire che ci sei. Fai buon viaggio e poi, poi riposa se puoi”. Un abbraccio, ovunque tu sia.

Tuo, Gianmario

 

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