Ilva, l’Orlando “fuggiasco” – Nelle prime tappe del ministro manca Taranto
TARANTO – Domenica scorsa c’è stato il passaggio di consegne, al ministero dell’Ambiente, fra il neo ministro Andrea Orlando e l’uscente Corrado Clini. “Abbiamo fatto il punto sulle tante questioni che approfondirò nei prossimi giorni”, ha dichiarato Orlando. Terminato il primo consiglio dei ministri, Orlando è andato al dicastero all’Eur dove ha avuto una riunione con l’ex ministro Clini, lo staff dirigenziale e della comunicazione, per farsi un quadro generale del lavoro che lo attende. Non è un caso, dunque, se dalla riunione di domenica è venuta fuori la prima mossa falsa del neo ministro Orlando.
Martedì, infatti, il sito ufficiale del ministero riportava la seguente notizia: “Orlando visita i luoghi delle emergenze ambientali. In programma incontri a Caserta (la “Terra dei fuochi”), l’isola del Giglio, Piombino e Trieste”. Dunque, per il ministero dell’Ambiente, Taranto non rappresenta Più un luogo di emergenza ambientale. Le visite serviranno al ministro Orlando per “acquisire sul campo elementi di valutazione”. Evidentemente, dalle parti di via Cristoforo Colombo 44 a Roma, ritengono Taranto un problema già risolto.
“Grazie” grazie al “Protocollo d’intesa per interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto” firmato lo scorso 26 luglio a Roma la cui cabina di regia si è però riunita per la prima volta soltanto nel mese di febbraio (ovvero sette mesi dopo), “grazie” all’autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciata lo scorso 26 ottobre e “grazie” alla legge “salva-Ilva” 231/2012 del 24 dicembre, giudicata legittima dal punto di vista costituzionale da parte della Consulta lo scorso 9 aprile.
“Bisogna dare risposte immediate sulle calamità, sui crimini ambientali e pensare alle emissioni inquinanti – ha affermato il ministro – e attrezzare questo Paese per affrontare il dissesto idrogeologico e rimuovere gli elementi di deterioramento del territorio”. Taranto, quindi, può attendere. Ieri il ministro ha incontrato a Caserta il prefetto Carmela Pagano (a Taranto sino allo scorso anno), dove ha visitato il sito di stoccaggio provvisorio di rifiuti in località Foro Boario, nel comune di Maddaloni, e l’area di Castel Volturno caratterizzata dalla presenza della discarica dismessa Sogeri. Durante la visita, Orlando ha anche incontrato cittadini e associazioni impegnati nelle tematiche ambientali.
Oggi, invece, il ministro si recherà all’isola del Giglio, nelle cui acque si trova ancora il relitto della Costa Concordia, naufragata il 13 gennaio 2012. Sull’isola, Orlando incontrerà autorità e istituzioni e la comunità locale per valutare il danno ambientale provocato dall’incidente e le tempistiche e modalità di rimozione della nave. Subito dopo il ministro Orlando incontrerà a Piombino autorità e istituzioni per illustrare il decreto approvato il 23 aprile che dà via libera agli interventi urgenti per il porto finalizzati al mantenimento e potenziamento dei livelli occupazionali dell’area siderurgica e a superare le gravi situazioni di criticità ambientale dell’area, al fine di garantire lo sviluppo sostenibile.
Infine, il ministro incontrerà le autorità di Trieste per esaminare i temi ambientali legati alle strategie energetiche italiane e dei Paesi balcanici. Il ministro Orlando, “giovane turco” del Partito Democratico e tra i fedelissimi di Bersani, ha iniziato la sua “avventura” nel solco tracciato dall’ex ministro Corrado Clini. Non c’è che dire: insieme al neo ministro alla Salute Lorenzin, la vertenza Taranto invocata a gran voce dal palco del Primo maggio tarantino, è “in buone mani”.
Gianmario Leone (TarantoOggi, 3.5.2013)