Come aveva raccontato al Comitato SpeziaViaDalCarbone un miticoltore, la scorsa estate in concomitanza con il
fermo di due mesi della centrale, i muscoli erano ricresciuti anche nelle acque inquinate del porto (video dal minuto 6.58). Quel video, insieme ad altri elementi, era entrato in un esposto del Comitato alla
Procura della Repubblica (Dicembre 2012) e consegnato al
Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato. Di fronte al nulla di fatto
il Comitato oggi in un nuovo esposto, pubblico, sintetizza e ripropone quello stesso problema che Angelo Majoli e i miticultori sollevano da anni e che è stato oggetto di valutazione anche da parte dell’
osservatorio Ligure marino pesca e ambiente.
In una nota dal titolo “Centrale Enel – Golfo della Spezia 2012” – in cui si affrontano le problematiche relative alla “1) clorazione dei canali di adduzione e scarico delle acque di raffreddamento” e allo “2) scarico termico e interferenze sulla circolazione del Golfo” – con riferimento al punto 1, l’Osservatorio rileva che la situazione “necessita una valutazione di due elementi: la tossicità dello scarico, anche come rischio di bioaccumulo negli organismi acquatici ed il fattore di rischio biologico nel bacino recettore”. Con riferimento al punto 2, posto che “il monitoraggio ufficiale svolto in relazione alla legalità dello scarico non evidenzia sforamenti e irregolarità” l’Osservatorio propone simulazioni, sperimentazioni e valutazioni”.
Simulazioni, sperimentazioni, valutazioni che Enel si era dichiarata ben disponibile a realizzare, tanto che in un’intervista di ieri alla Nazione il direttore della centrale ha dichiarato “L’anno scorso, in accordo con gli enti locali, è stata data piena disponibilità ad attivare una task force per istituire una commissione scientifica con l’obiettivo di analizzare le acque e, insieme ai miticoltori, comprendere le problematiche dei vivai. Si sono tenuti alcuni incontri propedeutici, e Enel conferma la propria disponibilità”.
Sono quelle task force,
tavoli di confronto,
tavoli tecnici,
assemblee cittadine per comunicare ai cittadini che periodicamente annunciate dalle amministrazioni, dalle autority, e dalle agenzie per l’ambiente e la salute poi passano, si dimenticano. Fortuna che almeno Enel se ne ricorda, certo non passiamo pretendere che li solleciti.
Ma che c’entra
Burlando? Il prologo
Il governatore Burlando in occasione dei preparativi allosbarco della prima delle navi da crociera che settimanalmente attraccheranno alla Spezia, davanti a un piatto di muscoli e un bicchiere di vermentino aveva lanciato un Tweet “Salviamo la Marina del Canaletto”. Il padrone di casa era Angelo Majoli, presidente della Cooperativa dei miticoltori spezzini che ha sede proprio alla Marina del Canaletto. Naturalmente si era aperto un caso e l’attenzione si era focalizzata sullo spostamento della Marina medesima dalla sua sede storica.
Il giorno successivo gli
Operatori Portuali chiedevano cosa fosse stato del Piano Regolatore Portuale (approvato dallo stesso Burlando); il
Presidente dell’Autorità Portuale pretendeva chiarimenti; il
sindaco della Spezia, che era seduto al tavolo con
Burlando, dichiarava che basta, il
waterfront non s’ha più da fare perchè è un progetto vecchio. Erano giorni effervescenti, vermentino a parte, c’erano
Farinetti e Soldini – si stava chiudendo il riposizionamento su
Matteo Renzi da parte dei politici liguri dell’apparato del PD – e bisognava dimostrarsi aperti al nuovo business sostenibile. E’ bastato il solito giro di Valzer, e lo svanire dell’effetto del vermentino, e non s’è parlato più della Marina del Canaletto. Del resto non sappiamo.
Ma
Majoli, il Presidente dei miticoltori, non dev’essere stato invitato al ballo e ha rilanciato focalizzando la sua attenzione e quella dei media non più tanto e solo sulla Marina ma sui muscoli.
Pubblicato da Daniela Patrucco