”Il sistema di monitoraggio che Ilva nega a dispetto delle prescrizioni impartite dal Comune di Taranto – afferma Amati – e’ l’unico rimedio di presidio alla sicurezza dei cittadini residenti o frequentatori degli immobili pubblici e privati insistenti nell’area interessata, nelle more che si compiano le piu’ approfondite verifiche sulle condizioni strutturali delle gallerie, le cui necessita’ e complessita’ sono affermate sia dai funzionari pubblici della Regione, del Comune e dell’Autorita’ di Bacino che dai consulenti di Ilva”. ”Le condotte al centro della discussione – precisa Amati – sono in tutto 4 e furono realizzate negli anni ’60. Partendo dal mar Piccolo, attraversano il quartiere Tamburi di Taranto e portano l’acqua, utilizzata a scopi industriali, agli stabilimenti Ilva. L’interferenza delle condotte con la stabilita’ del suolo e del sottosuolo e con la generale sicurezza degli edifici del quartiere, gia’ interessato da un crollo nell’area mercatale, non sono ancora del tutto chiare”. ”In particolare – insiste Amati – una delle quattro gallerie attraversa la palestra della scuola ‘Deledda’, e potrebbe rappresentare un pericolo per gli alunni dello stesso edificio” (Fonte: Ansa).
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