Secondo il WWF nel decreto fortemente voluto dal Governo la tutela della salute – da intendersi anche come salubrità dell’ambiente – è posta in secondo piano rispetto alle ragioni legate alla produzione e all’occupazione, non prevedendosi nessun blocco dell’attività produttiva inquinante e quindi delle emissioni nocive. In questo modo le norme impugnate non provvedono ad un bilanciamento dei diversi interessi in gioco. Al contrario si annienta completamente la salvaguardia della salubrità ambientale a favore degli interessi economici e produttivi, ponendosi in contrasto con la consolidata giurisprudenza costituzionale che ha riconosciuto la tutela ambientale come diritto “primario”, “assoluto” e “inderogabile”.
Inoltre, il decreto ILVA, a giudizio del WWF, confligge con la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea sia con riferimento all’integrità fisica e psichica, sia al diritto alla salute, sia al principio di precauzione. Si sottolinea come quest’ultimo principio, che costituisce uno dei cardini della tutela ambientale europea, impone di adottare tutte le misure idonee a prevenire il pericolo, anche potenziale, di danni alla salute e all’ambiente. Tutti profili questi che il decreto ILVA non prende in considerazione, secondo il WWF, e anche per questo in palese contrasto con la Costituzione. La cittadinanza è invitata a raggiungere domani Roma per partecipare al sit-in.
Comunicato stampa – Wwf Italia
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