Il Registro Tumori è realtà – Annuncio, ancora una volta, da Bari
TARANTO – Un’altra beffa. L’ennesima per Taranto e i tarantini. “Sono state accreditate ufficialmente a livello nazionale le sezioni di Lecce e Taranto del Registro Tumori Puglia”: questa la notizia annunciata ieri dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, dall’assessore alla Sanità e al Welfare Elena Gentile e il direttore generale di ARPA Puglia e dal presidente del Comitato Tecnico-Scientifico del Registro, Giorgio Assennato. Ovviamente, il tutto si è svolto rigorosamente a Bari.
L’accreditamento delle prime due sezioni del Registro Tumori Puglia è avvenuto nel corso della XVII riunione annuale dell’Associazione Italiana dei Registri Tumori che si è svolta giorni addietro a Bolzano. All’accreditamento possono accedere solo i registri che abbiano completato i dati di incidenza delle malattie neoplastiche per tre anni consecutivi. Il percorso di accreditamento ha visto la Commissione di Valutazione sottoporre ad un lungo esame i registri leccese e tarantino, guidati il primo dalla dr.ssa Anna Melcarne (responsabile della UO Registro Tumori della ASL di Lecce) con il dr. Fabrizio Quarta (direttore della UO di Statistica ed Epidemiologia della ASL di Lecce) e il secondo dal dr. Sante Minerba (direttore della UO di Statistica ed Epidemiologia della ASL di Taranto).
Grande la soddisfazione espressa dai presenti, ma silenzio “tombale” sui dati. Ma qui è giusto fare un passo indietro, ritornando al 21 dicembre dello scorso anno. Quando i dati inediti del registro dei tumori di Puglia, gestito in partnership tra le quattro provincie di Brindisi, Taranto, Lecce e BAT, furono illustrati a sorpresa da Giorgio Assennato, nella duplice veste di direttore di ARPA Puglia e presidente del comitato tecnico del Registro tumori di puglia. L’evento, atteso da anni in questa città, si svolse però a Lecce, durante il consiglio comunale. Una scelta del tutto incomprensibile. Anche perché quel giorno furono illustrate le tabelle del registro tumori di Taranto per gli anni 2006-2007-2008. Quei dati, ancora una volta, testimoniarono la realtà di una città e di una provincia vittima della malattia del secolo. Bastava guardare le due tabelle di tutti i tumori, sia per gli uomini che per le donne: in entrambi i casi, la provincia di Taranto registra il triste record di incidenza. Ma ieri tutto questo non è stato detto.
Ciò detto, sentiamo il dovere morale di ringraziare coloro i quali hanno lavorato con grande ostinazione e passione per oltre due anni: persone a cui l’intera comunità tarantina dovrà sempre essere riconoscente. Antonia Mincuzzi (Dirigente Medico S.C. Statistica Epidemiologia ASL TA Settore Registro Tumori e Studi Epidemiologici coordinatore attività del Registro Codificatore), Simona Carone (Biologa, con contratto di collaborazione con l’IRCCS Oncologico di Bari Rilevatore e codificatore), Margherita Tanzarella (Operatore con contratto di collaborazione con l’IRCCS Oncologico di Bari Rilevatore e collaboratore nelle attività di codifica) e Giuseppe Leone (DirigenteAmm.vo S.C. Statistica Epidemiologia ASL TA Informatico Supporto Informatico. Il tutto sotto la supervisione di Sante Minerba (Direttore Medico S.C. Statistica Epidemiologia ASL TA Resp.le Registro, Codificatore).
Infine, consentiteci una nota di “servizio”. “TarantoOggi” era entrata in possesso di questa notizia domenica 17 marzo. Ma per il grande rispetto verso il lavoro svolto dal personale della ASL e per confermare la nostra massima correttezza, abbiamo acconsentito a non dare in anteprima la notizia sul giornale e ai nostri lettori. Nei giorni seguenti, ci era stato dato l’ok per intervistare il dott. Minerba, pubblicando la notizia sotto forma di intervista. Abbiamo più volte provato a metterci in contatto con quest’ultimo, ma non ci è mai stata data risposta, pur sapendo che chiamavamo per realizzare la su citata intervista.
Dopo di che ci è stato detto che l’intervista non poteva più essere realizzata per due motivi: il primo, che l’ufficialità della notizia doveva essere data dal presidente Vendola perché il registro tumori di Taranto rientra in quello regionale. Al che avevamo intuito che l’ufficialità sarebbe avvenuta a Bari e non a Taranto, come puntualmente accaduto. Secondo motivo, il “timore” che questo giornale potesse nel pezzo dell’intervista attaccare l’ARPA o la Regione (come peraltro è spesso e volentieri accaduto) proprio nel momento in cui pare che i rapporti tra ASL Taranto, ARPA Puglia e Regione si sono finalmente “pacificati”. Lasciamo a voi lettori tirare le conclusioni di quanto accade ancora oggi in questa città su temi così delicati.
G. Leone (TarantoOggi, 28.03.2013)