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Aia Ilva, il garante: questi i miei compiti

TARANTO – Vitaliano Esposito, garante per l’Aia, prende carta e penna per spiegare i suoi compiti. E’ questo probabilmente uno degli effetti delle aspre critiche giunte dal mondo ambientalista ionico in merito ai ritardi e alle violazioni (emerse da documenti di Arpa Puglia e Ispra) relative alle prescrizioni imposte all’Ilva dall’Autorizzazione Integrata Ambientale.

In una lunga nota, pubblicata sul suo sito, Esposito spiega che “la particolare delicatezza e novità dell’incarico, la gravità della situazione, la necessità di impostare in tempi brevi un primo piano di lavoro e l’ esigenza di fornire una risposta immediata ad alcune situazioni di emergenza – in uno alla mancata previsione normativa di un ufficio ed alla necessità di continui spostamenti tra Roma e Taranto – non hanno finora consentito di aprire un sereno, franco e costruttivo dibattito teso ad analizzare i problemi connessi alla individuazione dei compiti (ed alla susseguente identificazione della posizione giuridica) del Garante”.

In seguito, Esposito entra nel merito della questione: “Compito del Garante è quello di vigilare sull’attuazione delle disposizioni della legge, promuovendo, altresì, anche in accordo con le istituzioni locali, iniziative di informazione e consultazione, finalizzate ad assicurare, in materia ambientale, la massima trasparenza per i cittadini, in conformità della Convenzione di Aarhus del 25 giugno 1998 (resa esecutiva con legge 16 marzo 2001, n. 108)”.

Ed aggiunge: “Il Garante – che si avvale della collaborazione dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale con il supporto delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente – sentendo le rappresentanze dei lavoratori, deve segnalare, al presidente del Consiglio dei Ministri e ai ministri dell’Ambiente e della Salute, le eventuali criticità riscontrate nell’attuazione delle misure contenute nel provvedimento di autorizzazione integrata ambientale (nonché delle prescrizioni contenute nel provvedimento di riesame), proponendo le idonee misure, ivi compresa l’eventuale adozione di provvedimenti di amministrazione straordinaria anche in considerazione degli articoli 41 e 43 della Costituzione”.

Poi una puntualizzazione: “Contrariamente a quel che molti sembrano ritenere non è diretto compito del Garante quello di vigilare sull’esatta osservanza delle prescrizioni impartite all’Ilva. Questo compito è, infatti, affidato dall’ articolo 29-decies del vigente Testo unico delle leggi in materia ambientale (d.lgs. n. 152 del 2006 e successive modificazioni) – disposizione espressamente fatta salva dalla legge istitutiva del garante (artt. 1,2., 1,3., 3.6.) – all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA)“.

Continua Esposito: “Al Garante è, invece, attribuito l’incarico – come dice la legge istitutiva (di conversione del decreto-legge) – di vigilare sulla attuazione delle disposizioni del presente decreto (art. 3.4). E tra le disposizioni del decreto, vi è, quella, fondamentale, della individuazione e del successivo riscontro – nell’ambito soprattutto di quel monitoraggio dell’esecuzione delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale che la nuova legge espressamente ribadisce tra le competenze dell’ Ispra (artt. 3.4., 3.6.) – delle eventuali criticità ravvisabili nell’attuazione della predetta autorizzazione. Ma tale individuazione – continua Esposito – avviene anche di ufficio nell’ambito dei doveri di vigilanza propri del Garante, che deve, ovviamente, tener conto anche delle segnalazioni e dell’ausilio dei singoli cittadini e dei rappresentanti tutti della società civile”.

Per il riscontro delle criticità individuate, dice Esposito “la legge prevede un sommario procedimento, affidato al Garante il quale, avvalendosi dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale nell’ambito delle competenze proprie dell’istituto, con il supporto delle agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente (ARPA-APPA) e sentendo le rappresentanze dei lavoratori, acquisisce le informazioni e gli atti ritenuti necessari che l’azienda, le amministrazioni e gli enti interessati devono tempestivamente fornire (art. 3.6)”.

Questo procedimento si conclude – secondo quanto riferisce il garante – segnalando al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro dell’Ambiente e al ministro della Salute eventuali criticità riscontrate nell’autorizzazione della predetta autorizzazione e proponendo le idonee misure, ivi compresa l’eventuale adozione di provvedimenti di amministrazione straordinaria.

Esposito spiega che il Garante deve dar conto della sua attività  segnalando le criticità e le inadempienze riscontrate, che costituiscono parte integrante della relazione semestrale che il ministro dell’Ambiente deve svolgere dinanzi al Parlamento (ex artt. 3.6. e 1.5 della legge istitutiva). “Questa attività – dice Esposito – viene dalla legge strettamente legata all’azione di promozione dell’informazione e consultazione in materia ambientale affidata al Garante”.

Nella parte conclusiva della nota si legge che è in corso di elaborazione e diffusione una scheda che conterrà le risultanze degli accertamenti condotti dall’Ispra sulle prescrizioni Aia. “Questa scheda – afferma Esposito – costituirà il punto di partenza delle ulteriori fasi in precedenza indicate e si affiancherà agli ulteriori accertamenti già autonomamente disposti dal Garante e dei cui risultati sarà data notizia sul sito.

A questa attività di documentazione dell’attività di verifica e riscontro sull’osservanza delle disposizione dell’Aia – riferisce Esposito –  è stata abbinata (sempre sul sito) la possibilità di una verifica di carattere sostanziale sulla qualità dell’aria, mediante la pubblicazione, nella sezione dati ambientali rilevanti, di quelli rilevati e comunicati, rispettivamente, dall’Ilva e dall’Arpa Puglia. La finalità – prosegue il Garante –  è quella di poter fornire, attraverso schemi e tabelle di semplice lettura e da aggiornare regolarmente, anche una plastica visione dello sviluppo della situazione in materia”.

Insomma, un fiume di parole che non libera il campo dai dubbi e dalla diffidenza che gravano sull’Aia, sulla legge “salva Ilva” e sulla figura stessa del Garante.

Alessandra Congedo

SITO DEL GARANTE: http://www.isprambiente.gov.it/it/garante_aia_ilva/aia-e-controlli

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