Agricoltura, il Parlamento europeo vota una riforma poco “verde”

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Il Parlamento europeo ha votato per la riforma della politica agricola comune 2014-2020, che costituirà la base dei negoziati nell’ambito del Consiglio Europeo nei prossimi mesi. Il Parlamento ha bloccato alcuni dei peggiori provvedimenti che la Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo ha cercato di far passare, ma non è riuscito a realizzare le riforme necessarie per avere una PAC realmente più verde e capace di proteggere la natura, premiare l’agricoltura piu’ sostenibile e mantenere vitali le zone rurali.
La proposta originaria della Commissione europea del 2011 aveva lo scopo di stabilire il principio di premiare gli agricoltori per il mantenimento di pratiche agricole in grado di affrontare la crisi ambientale e rafforzare la legittimità pubblica della PAC , ma questa proposta mancava di una reale efficacia fin dall’inizio.

Maria Grazia Mammuccini portavoce delle quattordici associazioni italiane che sostengono la campagna per la riforma della PAC ha dichiarato: “Il voto di oggi è deludente per quelli che come noi chiedono una profonda riforma della politica agricola. Tuttavia, è positivo che l’assemblea plenaria del Parlamento europeo abbia bloccato i peggiori aspetti della proposta della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, compresi i doppi sussidi illegali e la cancellazione dalla condizionalità di metà dei requisiti esistenti in materia di ambiente e di salute pubblica. Tuttavia non sono state inserite adeguate misure per premiare le pratiche agricole veramente sostenibili come l’agricoltura biologica e biodinamica né si è fatto nessun passo in avanti per rafforzare il secondo pilastro che è il vero strumento per investire in progetti innovativi per il territorio rurale. Ancora una volta si è persa un’occasione strategica per una vera riforma della Pac in grado di dare un contributo al superamento della crisi economica e ambientale che stiamo vivendo”.

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