Lo scorso 28 Febbraio 2013 è scaduto il termine entro il quale effettuare il trasferimento degli impianti dei mitilicoltori nella rada di Mar Grande, in una zona individuata già nel Gennaio 2012. Ancora una volta la scadenza è tornata, puntuale, ma le istituzioni non sono state capaci di rispettarla, nonostante il forte rischio di far saltare anche il terzo anno di produzione. Nello stesso giorno, presso il Centro Ittico Tarantino, è stato presentato “Delfis”, il Tavolo di coordinamento delle Associazioni della filiera della Pesca e della Mitilicoltura, al quale aderiscono C.L.A.A.I. Puglia e Basilicata delegazione di Taranto, Unci Pesca, Agci Agrital Pesca, Lega Pesca e Confcommercio Taranto.
Tavolo di coordinamento nato con l’intento di migliorare e tutelare la filiera del mare, identificare risorse ed opportunità, stimolare e sollecitare le Istituzioni, parti sociali ed economiche, per promuovere il dibattito sulle aree marine, il turismo, la nautica, la biodiversità e la pesca sostenibile, come concreto contributo per una nuova visione di riprogrammazione e di governance condivisa del territorio. Nel frattempo, però, i mitilicoltori esasperati dai troppi ritardi, con l’irruzione nel Consiglio sono riusciti ad ottenere un tavolo tecnico con Governo, Regione, Asl ed enti preposti al controllo.
Avendo come obiettivo principale la rivalutazione della risorsa-mare e delle attività piscatorie tarantine, l’Associazione Le Sciaje non può che esprimere vicinanza, solidarietà e sostegno ai mitilicoltori. Non è ammissibile che a distanza di due anni dalla disposizione di blocco con decorrenza immediata del prelievo e della movimentazione dei mitili presenti nel I seno del Mar Piccolo non si sia fatto nulla di concreto per tutelare la mitilicoltura e appoggiare i mitilicoltori che da secoli, con passione e fatica, portano avanti un pezzo della storia tarantina. La molluschicoltura tarantina è infatti una delle componenti più radicate nell’economia ionica, oggi pesantemente colpita dalle conseguenze dell’inquinamento del Mar Piccolo, della malagestione e della scarsità di investimenti in ricerca e sviluppo.
Risulta evidente, quindi, la necessità di una strategia di crescita che tenga conto delle tipicità locali, valorizzandole e integrandole con altri settori economici come il turismo e il terziario, delle esigenze di bonifica del Mar Piccolo e delle potenzialità della mitilicoltura alla luce di consolidate e innovative tecniche mitilicole già in uso presso altre marinerie. Inoltre, una nuova valorizzazione socio-culturale del settore potrebbe portare alla realizzazione strutture eco-compatibili in grado di conciliare tradizione, paesaggio ed esigenze produttive ma anche ad aggregare il sistema produttivo in una rete territoriale, integrando le potenzialità della maricoltura nei piani turistici. In un momento come questo, di grave crisi occupazionale e ambientale, le maggiori forze dovrebbero essere concentrate nella risoluzione del problema “mitili e Mar Piccolo”, perché tasselli indispensabili per la rinascita e il futuro della nostra città.
Comunicato stampa dell’associazione Le Sciaje
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