Ilva, Peacelink chiede chiarimenti a garante Aia e Arpa su polveri al porto

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TARANTO – Il presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti, chiede di poter ricevere dall’Arpa Puglia – che dispone di un deposimetro nell’area portuale, a circa 150 metri dalle benne di scarico delle materie prime – i dati che certifichino, come risulterebbe dalla recente ispezione Ispra, un annullamento della dispersione delle polveri nella fase di scarico nell’area portuale. 

«Dal verbale di ispezione al porto (firmato da Cesidio Mignini, Fabio Ferranti e Francesco Andreotti dell’ISPRA) – dice Marescotti in una lettera indirizzata al direttore generale di Arpa Puglia e al garante Aia – risulterebbe “l’assenza di polverosità visibile”, tanto che il Corriere del Mezzogiorno del 13 marzo 2013 ha titolato: “Aia, l’Ilva supera l’esame”; e sottotitolato: “Annullata la dispersione di materiale durante lo scarico delle navi”».

Al garante viene chiesto di verificare l’effettiva attuazione della prescrizione AIA n. 5 che prevede nell’area portuale di scarico delle materie prime (e di carico sui nastri trasportatori) l’obbligo di installare un sistema automatico o uno scaricatore continuo coperto secondo la BAT n. 11 (il dettaglio si trova nelle BAT-conclusions). «L’Ilva  – sostiene Marescotti – ha fatto tutt’altra cosa: ha solo riprogrammato qualche attuatore elettrico. Ma sempre la benna viene usata e sempre da un operatore viene guidata, quindi niente di automatico e niente di coperto».

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