Pm 10 a Taranto: tra nuovi sforamenti e avvezioni sahariane
TARANTO – In questa “benedetta” città c’è sempre qualche termine “particolare” con cui confrontarsi. Stavolta tocca all’avvezione sahariana*. Ma procediamo con ordine. Qualche ora fa Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, ha denunciato su Facebook nuovi sforamenti di PM10 rilevati lo scorso 7 marzo dalle centraline di Arpa Puglia. Questi i dati: in via Machiavelli (quartiere Tamburi) 75 µg/m3, a Statte (ss7) 70, in via Alto Adige 66, a Talsano 62 e a San Vito 50. Da precisare che il valore limite è di 50 µg/m3.
Marescotti ne ha approfittato per ricordare che il Pm10 a Taranto – a parità di concentrazione – “è 2,2 volte più pericoloso rispetto a Torino o Milano, come specifica lo studio Sentieri dell’ISS” proprio perchè contiene più sostanze inquinanti. E ora torniamo al termine “particolare” citato all’inizio. Nel sito di Arpa Puglia si comunica che il 7 marzo “l’area tarantina è stata soggetta ad avvezione di polveri sahariane. L’evento è stato individuato mediante le carte del modello Prev’Air e le back-trajectories del modello HYSPLIT. Tale fenomeno ha portato al superamento del valore limite di PM10 nelle stazioni del comune di Taranto. In accordo al D. Lgs. 155/10, per tali superamenti sarà effettuato lo scorporo del contributo naturale dalla concentrazione di PM10 registrata”. Resta da verificare, quindi, quali saranno i reali livelli che emergeranno al netto dello scorporo e se il valore limite risulterà comunque superato.
Alessandra Congedo
*In atmosfera esistono masse d’aria con caratteristiche fisiche molto diverse: temperatura, contenuto di vapore acqueo, densità (…). Un’avvezione, calda o fredda che sia, porta in generale un cambiamento del tempo, poiché porta a contatto masse d’aria di natura differente. Proprio per questo motivo, per un meteorologo, l’individuazione delle avvezioni è di fondamentale importanza (fonte: CENTRO EPSON METEO)