«Lo scorso settembre – riporta lo Slai Cobas – il procuratore Sebastio dichiarò: «Se l’Ilva decidesse di ambientalizzare la fabbrica, non solo dovrebbe tenere al lavoro tutto il personale che ha, ma assumere anche altro personale, con una ricaduta di indotto che i custodi hanno valutato nell’ordine di alcune migliaia di persone”. Questa settimana – prosegue il sindacato – presenteremo una denuncia penale alla Procura e chiederemo al procuratore Sebastio di essere coerente con quelle dichiarazioni per bloccare una cassa integrazione che è evidentemente una truffa da parte di Riva/Ferrante (come altre fatte in passato, tipo il cambio-tuta). Ciò per pagare con i soldi risparmiati sui lavoratori in cig e con i soldi dello Stato, e quindi di tutti i cittadini, una parte della messa a norma che dovrebbe pagare invece con i suoi profitti”. Si legge, infine, nella nota stampa del sindacato: “Chiaramente questo esposto acquista più forza se i lavoratori si mobilitano. E ribadiamo che senza il blocco della fabbrica e della città questa situazione non cambierà e gli operai sono le vittime sacrificali. Chi dice il contrario è un imbroglione e inganna i lavoratori”.
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