“Ex area IP” (mar Piccolo), i ritardi della Marina Militare ci sono – Conferma dalla Regione
TARANTO – Il progetto di emergenza dell’area ex IP presso la Marinansen, denominato “Progetto preliminare di messa in sicurezza di emergenza delle acque di falda”, come abbiamo riportato la scorsa settimana, procede con grande lentezza. Dopo la nota della Marina Militare che rispondeva alle critiche sui ritardi presenti nel nostro approfondimento sulla vicenda, abbiamo contattato l’assessorato all’Ambiente della Regione per chiedere lumi sulla reale situazione. E l’ente regionale ha confermato punto per punto tutti i ritardi della Marina.
Partendo dal tavolo tecnico del 4 ottobre 2011: in quell’occasione Marigeminil si era impegnata a trasmettere i risultati del “Piano di caratterizzazione ambientale” entro maggio 2012. Ma come evidenziato anche dalla nota della Marina Militare, il termine non fu rispettato: le operazioni sono state ultimate soltanto a novembre dello scorso anno. Gli uffici della Regione, fanno sapere dall’assessorato, hanno almeno in due occasioni (ai primi di agosto 2012 e a metà gennaio scorso) scritto agli enti coinvolti (Compreso Marigenimil e Procura di Taranto) chiedendo lumi sullo stato dell’arte delle operazioni.
A quanto risulta non è giunta alcuna risposta. Ciò detto, se effettivamente il lavoro è stato terminato a novembre scorso come dichiarato dalla Marina, essendo che l’ultima comunicazione della Regione è della metà di gennaio 2013, è probabile che a breve giunga la comunicazione tanto attesa. Sempre nel tavolo tecnico del 4 ottobre 2011, in relazione alla messa in sicurezza di emergenza delle aree con presenza di rifiuti, Marigenimil comunicò che Maridipart aveva approvato la dotazione finanziaria per l’attività di rimozione.
Come da noi ricordato, Marigenimil fece inoltre mettere a verbale che avrebbe avviato i lavori di rimozione entro 60 giorni dalla data del tavolo tecnico. La nota della Marina Militare riporta il timing che è stato seguito (come da comunicazione che hanno trasmesso anche ai nostri uffici l’8 febbraio scorso, non in Conferenza dei Servizi come invece riportato nella nota della Marina Militare): i lavori sono partiti nel marzo 2012 ma poi hanno subito uno stop. Sono stati poi riavviati, con nuova dotazione finanziaria a novembre scorso e si prevede di terminarli entro marzo prossimo.
Ancora più complessa, se possibile, la questione della messa in sicurezza delle acque di falda. Essendo di fronte ad un intervento complesso, sia per i tempi necessari alla realizzazione che per le procedure di gestione finanziaria di Maridipart, il tutto fu suddiviso in due diverse fasi temporali. Per prima cosa si pensò a mitigare il flusso di contaminanti in falda (tramite l’emungimento dai piezometri esistenti con il trattamento in loco) nel frattempo che si perfezionasse il progetto definitivo del MISE. In particolare furono proprio i tecnici della Regione ad insistere su questo punto in occasione della conferenza di servizi decisoria del 28 febbraio 2012. L’intervento era finalizzato a interrompere la propagazione dei contaminanti il prima possibile.
Il secondo punto prevedeva la “Messa in sicurezza di emergenza delle acque di falda”. Nelle tre riunioni di conferenza di servizi tenutesi il 22.02.2012, il 28.02.2012 ed il 08.03.2012 gli enti lavorarono sul progetto preliminare di messa in sicurezza. In particolare nell’ultima delle tre riunioni, quella in cui prescrizioni ed integrazioni emerse nelle precedenti riunioni furono integrate al progetto, i partecipanti condivisero l’idea di porre all’esame della Regione Puglia e degli altri enti competenti il progetto definitivo che recepisse in maniera organica tutti gli elementi emersi dalla conferenza di servizi. In quella occasione Marigeminil (da dichiarazioni messe a verbale) prevedeva la consegna del progetto definitivo entro luglio 2012.
Nel verbale in questione infatti si legge testualmente che “Marigenimil assicura una programmazione finanziaria che garantisce l’avvio delle procedure per l’esecuzione delle opere della messa in sicurezza di emergenza delle acque di falda entro il 2012. Conseguentemente si prevede che la consegna del progetto definitivo avverrà entro luglio 2012”. Per quanto riguarda la “Messa in sicurezza delle acque di falda-sistema di mitigazione del flusso”, la Marina afferma che “le attività di cantiere sono pronte per l’inizio dei lavori, in attesa del decreto di registrazione, da parte dell’Ufficio Centrale del Bilancio, del contratto che è stato sottoscritto a dicembre 2012”.
Per quanto concerne invece la “Messa in sicurezza delle acque di falda (progetto definitivo di MISE)”, la progettazione definitiva, iniziata a marzo 2012, a termine dell’approvazione del progetto preliminare, ed articolata secondo quanto previsto dalla Conferenza dei Servizi, secondo quanto afferma la Marina, “è attualmente in corso, con la fase di pianificazione e successiva esecuzione delle indagini geologiche-geotecniche dell’area ex IP per acquisire dati per la progettazione della barriera fisica di contenimento delle acque di falda”.
I ritardi quindi ci sono. E in Regione attendono ancora risposte dalla Marina alle diverse sollecitazioni. Anche perché, nel verbale della Conferenza di Servizi istruttoria per la discussione dell’elaborato trasmesso Marigenimil denominato “Progetto preliminare di messa in sicurezza di emergenza delle acque di falda” del 22 dicembre del 2011, si prescriveva che “nelle more della predisposizione del progetto definitivo e della realizzazione di tutti gli interventi di interruzione della propagazione della contaminazione come proposti ed integrati con le osservazioni/prescrizioni formulate, venga attivata ad horas la mitigazione del flusso di contaminanti attivando idonei sistemi di emungimento, anche a partire dai piezometri esistenti”. “Ad horas” è una locuzione latina che letteralmente vuol dire “in poche ore” e sta ad indicare che una determinata operazione deve essere svolta in breve tempo. Non in mesi o in anni.
Gianmario Leone (TarantoOggi, 04.03.2013)
In collaborazione con Alessandra Congedo (InchiostroVerde)