TARANTO – La procura ha chiesto al gip Patrizia Todisco di disporre la vendita dell’acciaio già prodotto e sotto sequestro perché rischia di deperirsi. La notizia è trapelata ieri da fonti giudiziarie. In base alla perizia elaborata dai consulenti della procura, le giacenze d’acciaio sequestrate, che ammontano a circa 1,8 milioni di tonnellate del valore stimato di circa 800 milioni di euro, potrebbero presto non essere più utili per il commercio. Secondo quanto riferito dalla Procura, ad occuparsi della vendita dovrebbero essere i custodi, mentre la somma ricavata sarà posta sotto sequestro. Intanto, il caso Ilva approda alla Corte Costituzionale. E’ fissata per oggi, infatti, la camera di consiglio in cui la Corte valuterà l’ammissibilità dei due conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato presentati dalla procura di Taranto contro il governo: uno per il decreto legge salva-Ilva, l’altro per la relativa legge di conversione. Si tratta di una prima fase in cui la Corte si limiterà a valutare se il ricorso ha i requisiti oggettivi e soggettivi per poi passare alla fase di merito.