Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti in riferimento al comunicato stampa de “I LAVORATORI ILVA IN SCIOPERO AD OLTRANZA E PRESIDIO” diffuso in data 18/01/2012, pur rinnovando il sostegno alla difficile lotta degli operai e alle forme di autodeterminazione da loro avviate, intende chiarire la sua posizione in merito ad alcuni passaggi presenti nel testo stesso. Nello specifico:
– “l’azienda deve essere espropriata e nazionalizzata immediatamente”: Il Comitato NON NE HA MAI discusso e quindi non ha definito la sua posizione riguardo questa ipotesi;
– “tramite la nazionalizzazione adoperarsi per il fermo e il ripristino degli impianti maggiormente inquinanti”: Il Comitato ha sempre dichiarato che il fermo degli impianti inquinanti deve essere finalizzato alla bonifica ed alla successiva messa a norma seguendo il concetto di “chi inquina paga” ricordando che lo Stato prima e Riva dopo sono gli unici responsabili del disastro ambientale;
– “Il D.L. 207 del 3 dicembre 2012, impegna il Governo e lo Stato a farsi carico delle responsabilità e delle garanzie in caso di inadempienze o violazioni della legge stessa.”: Il Comitato ha sempre dichiarato di non accettare suddetta legge che rende operativa l’AIA che a nostro parere non tutela salute, lavoro e ambiente;
– “I lavoratori Ilva, pertanto, invitano Governo, Stato e tutte le Istituzioni pubbliche, ad attivarsi con solerzia per scrivere una legge speciale per Taranto e per i lavoratori, anche per consentire a questi ultimi di uscire dalla fabbrica in anticipo e godersi la pensione.”: Il Comitato non ha mai preso in esame la necessità di promuovere una legge speciale che preveda il prepensionamento dei lavoratori Ilva di Taranto;
– “I lavoratori Ilva, ritengono ormai improrogabile un massiccio investimento pubblico in favore della ricerca, della prevenzione e delle cure mediche a causa dell’emergenza sanitaria in cui versa la popolazione e, pertanto, auspicano la realizzazione di strutture sanitarie all’avanguardia ed efficienti”: Il Comitato ritiene sia necessario investire per la prevenzione primaria e per potenziare le strutture pubbliche già esistenti sul territorio e non elargire fondi statali per la creazione di strutture private che potrebbero speculare sull’emergenza sanitaria della nostra città. Resta inteso che non è una soluzione a tutela del diritto alla salute creare ulteriori strutture in funzione di una prospettiva di un maggior numero di malati;
– “I lavoratori Ilva reclamano, oltre ad un piano industriale serio e lungimirante, l’impegno a promuovere, programmare e realizzare progetti che mirano allo sviluppo alternativo, offrendo così maggiori possibilità ad altre imprese e ad altri settori produttivi, in considerazione del fatto che, colossi industriali della portata di Ilva, ENI e Cementir, paradossalmente non contribuiscono a ridurre l’altissima percentuale di inoccupati nella provincia jonica”: Il Comitato crede che Taranto sia stata una città ad “imposizione industriale” ed è a favore della creazione di alternative non inquinanti rispetto allo sviluppo industriale avvenuto sino ad ora basandosi sulle innumerevoli potenzialità territoriali e culturali che a tutt’oggi sono rimaste inespresse.
In relazione invece a quanto diffuso da alcuni mezzi di informazione locali riguardo ad una presunta aggressione ai danni di un giornalista mossa da un membro del Comitato, smentiamo categoricamente queste accuse che mirano a creare allarmismo ed a fomentare una situazione di per sé già tesa. Vogliamo sottolineare l’assoluta estraneità ai fatti, rimarcando la nostra natura non violenta come già ampiamente dimostrato in ogni nostra attività ed iniziativa a partire da quella del 2 Agosto 2012.
Comunicato stampa del comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti”
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