Ilva, dopo vertice a Palazzo Chigi sciopero revocato
Ieri il vertice d’urgenza convocato a Palazzo Chigi, al termine del quale il premier Monti ha dichiarato che “la legge ‘salva Ilva’, pur in pendenza del giudizio della Corte Costituzionale, deve essere applicata dalle istituzioni e dall’azienda che ha confermato l’impegno al rispetto dell’Aia e alla tutela dell’occupazione, con il regolare pagamento delle retribuzioni”. Oggi è arrivata la revoca dello sciopero da parte della FIM-CISL.
«Un risultato di estrema importanza che premia l’azione di lotta intrapresa giovedì pomeriggio dalla FIM-CISL che, da sola, è riuscita a coinvolgere tutti i lavoratori dello stabilimento siderurgico tarantino, paralizzando ogni tipo di attività degli impianti». E’ scritto nella nota stampa trasmessa in mattinata dal sindacato. «In questi giorni di lotta composta e responsabile – si legge ancora – la FIM-CISL di Taranto ha scritto una delle pagine più belle della sua storia sindacale in Ilva. Un ringraziamento va a tutti coloro i quali, a vario titolo, hanno dato il proprio contributo, affinché in tempi brevi si giungesse ad un risultato così importante. La FIM-CISL ha dato esempio di grande maturità sindacale».
L’organizzazione sindacale dice che “grazie all’iniziativa intrapresa il governo Monti ha convocato d’urgenza il vertice a Palazzo Chigi sulla questione Ilva”. «Terminata questa partita, con la conseguente ripresa delle attività lavorative già da questa mattina – prosegue la nota – la FIM-CISL, nel rispetto della Magistratura che la invita ad essere garante anche della legge del 24 dicembre 2012 n. 231, nell’intento comune prioritario di tutelare l’ambiente e la salute dei lavoratori e dei cittadini di Taranto, in attesa del giudizio di costituzionalità in corso, invita l’Ilva a mantenere gli impegni assunti, applicando concretamente le prescrizioni dell’Aia e tutelando i livelli occupazionali. Continuiamo a pensare che i tre obiettivi lavoro ambiente e salute siano alla nostra portata. Questo merita la città di Taranto e i lavoratori dell’Ilva».