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Ex Cemerad, primo passo per la caratterizzazione. Restano i dubbi

TARANTO – Nuovo capitolo nella vicenda dell’ex Cemerad di Statte. Nel sito, che fu sequestrato il 19 giugno del 2000, si trovavano 30.000 fusti metallici arrugginiti, 60 container, mentre 42 silos risultano esposti alle intemperie in un’area di 4.000 metri quadrati a cielo aperto. Contenevano scorie a media radioattività con tempi di dimezzamento ultratrentennali. Inoltre, in un capannone abusivo di 5.000 metri quadrati, furono stoccati circa 18.000 fusti di rifiuti radioattivi.

All’epoca dei fatti, la gravità della situazione venne evidenziata anche dalComando provinciale dei Vigili del Fuoco e dall’Azienda sanitaria locale Taranto/1, che denunciarono “gravissimi rischi per la salute e l’incolumità pubblica e privata, gravissimi rischi di inquinamento e contaminazione ambientale a causa delle notevoli quantità di rifiuti radioattivi, speciali e tossico nocivi stoccati nella struttura Cemerad”. Ricordiamo che il sito in questione si trova in località masseria Vocchiaro-Grottafornara, a ridosso della Statale 172 per Martina Franca, dove da sempre non esiste alcuna vigilanza a protezione dello stesso. Da allora nulla è cambiato. Oggi, dopo una serie di vicissitudini che abbiano trattato diverse volte su queste colonne, apprendiamo che sarà costruito un laboratorio per la caratterizzazione dei 14mila fusti a tutt’oggi presenti nell’area dell’ex Cemerad.

Il bando di gara se l’è aggiudicato l’impresa Gesteco Spa di Udine, che prima di dare il via alla futura bonifica, dovrà verificare se sia effettivamente possibile liberare i capannoni dai fusti. Il laboratorio di analisi sarà allestito all’interno dei capannoni per evitare lo spostamento di materiale pericoloso. Solo una volta ultimata la fase di caratterizzazione, si potrà accedere al finanziamento regionale da 1,5 milioni di euro per la bonifica totale del sito. Anche se con la delibera CIPE n.35/05 (triennio 2005-2008), dalla Regione Puglia venne previsto il finanziamento di 3.700.000 euro per la bonifica del sito, cifra poi dirottata, come spesso avviene dalle nostre parti, verso altri interventi individuati in accordo con le amministrazioni provinciali, di cui non siamo a conoscenza. La Gesteco si è aggiudicata il bando in quanto unica impresa offerente, per una somma di 1.088mila euro con un ribasso dello 0,5%.

Entro fine mese dovrà essere firmato il contratto in attesa di ottenere i vari nullaosta della Prefettura per la mobilità dei rifiuti e dei Vigili del fuoco per l’antincendio. Superata questa fase, sarà siglato un protocollo con l’ARPA Puglia in cui si dovranno valutare le migliori modalità di esecuzione delle attività di caratterizzazione. Ma il problema ed il sospetto, posto da tempo anche da parte dei Verdi e del comitato cittadino Legamjonici, è che il sito della Cemerad non sia adatto ad effettuare nemmeno la fase di caratterizzazione. La struttura del sito è abusiva sia da un punto di vista strutturale e autorizzativo, che ambientale, vista la vicinanza con abitazioni civili e all’ospedale “G. Moscati”.

Un intervento di questo tipo, sarebbe dannoso e pericoloso per l’incolumità dei cittadini e farebbe sprecare soldi pubblici, mentre i fusti potrebbero rimanere in quel sito ancora per molti anni, visto che per la bonifica completa dello stesso ci sarebbe bisogno di 8 milioni di euro a tutt’oggi difficili da reperire. Per queste ragioni, Verdi e Legamjonici avevano chiesto il trasferimento di tutti i fusti in un sito temporaneo di stoccaggio idoneo alle operazioni di caratterizzazione ed una volta completate le operazioni di analisi, destinare i rifiuti nei siti più appropriati per la loro destinazione finale. Intanto, i fusti con tutto il loro carico di radioattività, sono stai lì per anni. A danno dell’ambiente. E della salute dei cittadini di Statte, che difficilmente sapranno che effetto ha avuto sulle loro vite la presenza di quel materiale radioattivo. Con le istituzioni colpevolmente latitanti. Come sempre del resto.

G. Leone (TarantoOggi, 12.01.2013)

N.B. Il comitato Legamjonici riferisce che è sempre stato favorevole all’avvio della fase di caratterizzazione anche in loco applicando le dovute precauzioni finalizzate a prevenire il  rischio radioattivo. Il comunicato: https://www.inchiostroverde.it/comunicati/ex-cemerad-la-svolta.html

 

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