È fissata per il 13 febbraio l’udienza in cui la Corte Costituzionale valuterà l’ammissibilità del ricorso presentato dalla procura della Repubblica a fine dicembre con cui solleva conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato contro il decreto legge “salva-Ilva” varato dal governo il 3 dicembre scorso. Lo rende noto Vittorio Ricapito dell’agenzia di stampa TM News. In quella data, quindi, la Corte valuterà se il ricorso dei pm tarantini è ammissibile. Secondo la procura il governo intervenne su un’inchiesta della magistratura esautorandola ed annullando gli effetti dei sequestri preventivi degli impianti del 26 luglio 2012. In questi giorni la procura invierà alla Consulta un secondo ricorso per conflitto di attribuzione con riferimento alla legge 231 di conversione del decreto “salva-Ilva” approvata dal Parlamento il 20 dicembre scorso dal medesimo contenuto del primo. Intanto, si attende la decisione del tribunale d’Appello a cui i legali del siderurgico hanno chiesto di dissequestrare l’acciaio prodotto durante il sequestro (1,7 milioni di tonnellate dal valore di 1 miliardo di euro). I pm hanno chiesto di non prendere alcuna decisione e di inviare alla Consulta la legge 231 perché ne valuti i profili di incostituzionalità. A parere della procura quella legge viola 11 articoli della Costituzione.