“La sensazione che si ha guardando il primo long trailer di Evolution è quella di trovarsi innanzi a qualcosa di autentico, diverso e ambizioso. Le storie dei protagonisti si intrecciano, secondo logiche che scopriremo meglio nella versione definitiva del film, su un unico comune denominatore: Taranto. Attraverso la grottesca rappresentazione del degrado ambientale, civile e sociale che permea i coni d’ombra di questa città, Evolution tende a soluzioni alternative, a risposte evolutive che conducono lontano della resa incondizionata a una realtà difficile ma, certo, non immutabile.
La parola chiave che sembra emergere è “confronto”. Confronto inteso come apertura mentale, come osservazione, come crescita individuale e collettiva. Confronto come esperienza di vita in altre città, come scoperta di altri paesi ma anche come attitudine alle nuove tecnologie che permettono il rapporto con realtà distanti, poste al di là dei confini, talvolta alienanti, del proprio micro-spazio fisico e mentale.Soltanto così, sarà possibile liberarsi delle proprie maschere, maschere antigas, che assolvono alla duplice funzione, reale e simbolica, di protezione e alibi.
Tra i protagonisti spiccano indiscutibilmente: Taranto, la sua industria e il suo mare. Risulta evidente l’approfondita conoscenza della realtà ritratta, della città, che viene omaggiata senza pathos, con chirurgica sapienza da chi la conosce bene, così bene da sapere quali inquadrature realizzare e quali soggetti ritrarre per esprimerne tutta la controversa complessità. Taranto appare come fosse fratturata tra la sua natura e la sua obsolescente modernità, tra i suoi due mari e la sua siderurgia, tra le sue ciminiere e le sue scogliere catartiche. Viene ritratta con una fotografia a tratti rigida, a tratti fluida, che alterna bianco e nero e colore per cogliere e interpretare l’unicità del luogo, il contrasto affascinante e inquietante tra la sua bellezza e la sua bruttezza, tra la sua decadenza e la sua voglia di riscatto, che in Evolution non si annullano e danno, piuttosto, vita a una sorta di poesia frammentata, elettronica, fredda, corale ed esistenziale.
Infine, la sensazione che si ha guardando il primo long trailer di Evolution è che questo film nasca da un’urgenza creativa, dalla forte motivazione a suggerire uno spunto di riflessione e a farlo secondo codici stilistici non convenzionali. La scelta di raccontare senza parole, avvalendosi esclusivamente del connubio tra immagini e musica, che si completano e diventano un unicum, sembra superare i confini di genere del “film” e del “videoclip musicale”, rincorrendo piuttosto – con impressionante spontaneità – una sperimentazione comunicativa a dir poco audace.
Che Evolution possa piacere o non piacere è soggettivo, e per esprimerci in un senso o nell’altro avremo sicuramente bisogno di vedere il film completo e di comprendere ciò che qui possiamo soltanto intuire. Ciò che, però, appare fin d’ora encomiabile è il tentativo di esplorare approcci così innovativi al più familiare e tradizionale dei terreni: il sud, Taranto, casa”. (Stella Pulpo)
In anteprima nazionale a Taranto al cinema Ariston, domenica 30 dicembre, alle ore 11.