TARANTO – Quest’oggi rientrerà al lavoro gran parte dei 4.000 lavoratori dell’area a freddo, chiusa dall’azienda a seguito del sequestro del prodotto finito e semilavorato del 26 novembre scorso: una sorta di rappresaglia da parte dell’Ilva, che però si è abbattuta unicamente sui lavoratori. Resteranno fuori dal ciclo produttivo i 700 lavoratori circa dei reparti Treno Lamiere, Tubificio 2 e Rivestimenti, per i quali scatterà la cassa integrazione ordinaria. Questi 700 lavoratori rientrano nel nucleo di 1.942 dipendenti, per i quali è stata chiesta l’8 novembre la cig per crisi di mercato, sulla quale non è stato trovato l’accordo con i sindacati metalmeccanici.

Scende a 480 invece, il numero dei lavoratori in cassa integrazione (erano 1.031) per le conseguenze subite dagli impianti a seguito del tornado che lo scorso 28 novembre investì lo stabilimento siderurgico. I sindacati incontreranno oggi i vertici dello stabilimento. Resta invece critica la situazione degli approvvigionamenti dei minerali, sia per le disposizioni precedenti dei custodi giudiziari (massimo 15mila tonnellate al giorno di materie prime da scaricare) sia per le conseguenze del tornado del 28 novembre: nell’area portuale in dotazione all’Ilva infatti, sono inutilizzabili le gru atte allo scarico, mentre è sotto sequestro la banchina del IV sporgente dove ha perso la vita l’operaio Francesco Zaccaria, precipitato in mare con la cabina di manovra di una gru.

G. Leone (TarantoOggi, 5-12-2012)

 

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