Ilva, Fabio il fuggitivo e il premio “imprenditori dell’anno” ai Riva
TARANTO – E’ incredibile come nessuno, tra Istituzioni, sindacati e mass media locali, stia parlando del fatto che Fabio Riva, primogenito del patron Emilio Riva, è attualmente ricercato dalle autorità italiane perché “inseguito” da un ordine di custodia cautelare in merito all’inchiesta sull’Ilva portata avanti dalla Procura di Taranto. Evidentemente, vista la mala parata, il buon Fabio ha pensato bene di fuggire all’estero. C’è chi lo da a Miami, chi ai Caraibi, chi a Santo Domingo, chi in un paese dell’area Schengen: pronto a trattare con le autorità il suo rientro in Italia. Il che la dice lunga sullo spessore umano di uno dei gruppi industriali più importanti d’Europa. Inoltre, nessuno pare interessato al fatto che la Guardia di Finanza, andando alla ricerca degli ingenti capitali accumulati negli anni dalla famiglia Riva, abbia trovato nelle casse del gruppo, “pochi spiccioli”: il grosso, dunque, pare essere stato già spostato all’estero, in luoghi sicuri come il Lussemburgo ed altri paradisi fiscali.
Ma siccome al peggio non c’è mai fine, almeno per quanto riguarda l’Italia, siamo venuti a conoscenza del fatto che ieri sera, a Darfo Boario Terme, nel cuore della Valcamonica (dove il gruppo Riva possiede tre stabilimenti), Emilio, Nicola e Fabio avrebbero dovuto ritirare il premio “imprenditore dell’anno” assegnato loro dall’Assocamuna Vallecamonica. A ritirarlo, al posto della triade, nella cerimonia all’Hotel Rizzi di Boario, si è presentato un delegato del gruppo Ilva. Dunque, con due terzi della famiglia ai domiciliari ed un terzo ricercato dalla giustizia italiana, nell’anno in cui l’area a caldo dell’Ilva di Taranto è stata posta sotto sequestro e sono stati diffusi i dati relativi alle emissioni diffuse e fuggitive che hanno causato fenomeni di malattie e morti alla popolazione tarantina ed agli operai del siderurgico tarantino, nell’anno in cui il gruppo Riva ha lasciato che gli operai marciassero contro la magistratura, bloccassero per giorni la città per poi ricattarli ancora una volta mettendo in scena l’ennesima, vergognosa rappresaglia sociale, i Riva vengano eletti “imprenditori dell’anno”. Luigi Buzzi, cofondatore di Assocamuna (l’associazione degli imprenditori della Vallecamonica, Sebino, Valcavallina e Val di Scalve) ha risposto così a Bsnews.it: “Non ho preso io la decisione, ma si tratta di una scelta che ho condiviso: in questa vicenda sto decisamente con Riva e contro le azioni della magistratura, fuori tempo, dannose e persecutorie”. E’ ufficiale: siamo al puro delirio.
G. Leone (TarantoOggi del 30-11-2012)
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