Categories: Attualità

Ilva, una giornata di lotta – La cronaca di ieri

TARANTO – Una giornata campale, quasi d’altri tempi. Sicuramente inedita nella gestione del siderurgico nell’era del gruppo Riva. Sit-in, assemblee improvvisate, cortei, occupazioni, presidi, abbondono del posto di lavoro: non è una rivoluzione, ma per un’azienda come l’Ilva, qualcosa di molto vicino. Una giornata in cui si sono registrati momenti carichi di tensione, senza che la situazione sia però mai degenerata. Con lo sciopero proclamato da Fim, Fiom e Uilm all’Ilva di Taranto, dopo l’annuncio dell’azienda di chiusura dello stabilimento in seguito al sequestro della produzione degli ultimi quattro mesi con il divieto di commercio e spostamento in altri impianti gestiti dal gruppo Riva, da parte della magistratura, che si è concluso alle 23 di ieri. La situazione, come detto, è lentamente tornata alla normalità dopo che nel pomeriggio l’Ilva ha riabilitato i badge dei lavoratori dell’area a freddo, disattivati lunedì in concomitanza con l’annuncio di chiusura degli impianti.

La riattivazione è avvenuta nonostante l’attività nell’area resti in gran parte sospesa. Questo perché il Cda dell’Ilva ha deciso che sino a quando il tribunale del Riesame non si esprimerà sul ricorso che l’azienda depositerà questa mattina contro il sequestro della produzione, gli impianti dell’area a freddo resteranno fermi. “Spero in un pronunciamento rapido”, ha dichiarato il presidente Ilva, Bruno Ferrante. “Non mi aspettavo un intervento di questo tipo: che vi fosse una produzione era risaputo a tutti”. Peccato, però, che all’Ilva era stata tolta la facoltà d’uso degli impianti dell’area a caldo in merito proprio all’attività produttiva: il sequestro di lunedì non è stato altro che la logica conseguenza per non aver rispettato quanto imposto dal GIP Todisco con l’ordinanza dello scorso 26 luglio. Intanto però, un obiettivo i sindacati lo hanno raggiunto: l’azienda ha infatti garantito il pagamento degli stipendi di tutti i lavoratori dell’area a freddo, evitando così il ricorso alla cassa integrazione ordinaria per quasi duemila lavoratori, eventualità sulla quale azienda e sindacati non avevano trovato l’accordo la scorsa settimana. Intanto, continueranno a lavorare i dipendenti dell’area Servizi e manutenzione, con una riduzione del personale al 50 per cento.

La cronaca di ieri, è comunque densa di avvenimenti. A partire dall’alba, dinanzi alle portinerie d’ingresso si sono svolti sit-in di lavoratori, con alcuni momenti di tensione tra chi voleva entrare e chi invece invitava allo sciopero. Dopo di che gli uffici della direzione sono stati occupati da alcuni operai, dove una delegazione ha incontrato il direttore dello stabilimento, Adolfo Buffo, raggiunto lunedì da avviso di garanzia, che ha rassicurato gli operai sulla volontà dell’azienda di non smobilitare. In un secondo momento, dopo un corteo interno al quale hanno partecipato sia quelli impiegati nell’area a caldo sia quelli dell’area a freddo, gli operai hanno dato vita a presidi interni ed esterni alla fabbrica. Riuscendo a convincere gli impiegati dell’Ufficio personale a lasciare i loro uffici. Cose mai viste durante la gestione del siderurgico del gruppo Riva. Con gli operai che hanno scagliato la loro rabbia contro azienda, governo e sindacati. “Non hanno voluto trovare una soluzione: governo e azienda continuano ad usarci – hanno dichiarato – e a rimetterci siamo soltanto noi e questa città. Così non può continuare”.

Ma restano comunque i sindacati metalmeccanici i più bersagliati: “Ti ha dato il panino il padrone – hanno urlato un gruppetto di lavoratori quando i rappresentanti sindacali sono scesi nel cortile della direzione per riferire ai circa mille operai presenti i risultati dell’incontro con i vertici dell’azienda -.Ci avete svenduto per un panino e una bottiglia d’acqua. Una decisione giusta per noi – hanno recriminato i lavoratori urlando “venduti” e chiedendo le dimissioni – non l’avete presa. Avete lavorato solo per l’azienda e noi qui a farci il culo”. Sintesi mirabile di quanto accaduto negli ultimi 20 anni all’interno del siderurgico tarantino. Inevitabilmente però, gli occhi sono tutti puntati sull’incontro di giovedì pomeriggio a Palazzo Chigi: lì si deciderà gran parte del destino dell’azienda e anche dei sindacati. Che per l’occasione hanno proclamato 8 ore di sciopero dei lavoratori Ilva con manifestazione nazionale a Roma.

G. Leone (TarantoOggi del 28-11-2012)

 

admin

Share
Published by
admin

Recent Posts

Suo figlio è nei GUAI, mi paghi e lo aiuto | Purtroppo la storia è sempre la stessa: questa truffa sta colpendo ovunque

Questa truffa sta dilagando in tutta Italia, e questa volta la storia si ripete nel…

5 ore ago

Bollette, ecco le 6 MOSSE per risparmiare sin da subito | Col Natale alle porte, approfittane: non ti resta molto

Risparmiare sulla bolletta dell’energia elettrica non è mai stato così semplice: bastano solo sei mosse…

7 ore ago

Ansia e stress, ne soffrono in molti ma non tutti sanno quale sia la causa | Per fortuna Amelia ha la SOLUZIONE: da domani relax assoluto

Ansia e stress sono nemici prediletti del corpo; ne soffriamo tutti in maniera differente, ma…

11 ore ago

Tostapane, per usarlo al meglio devi controllare questa leva | Solo così il risultato sarà SUPERLATIVO: prova subito

Il tostapane è uno di quegli elettrodomestici che, senza ombra di dubbio, ci mette più…

16 ore ago

Candele fai da te, questo è il REGALO perfetto per Natale | Le profumerie ti odieranno a vita, risparmio assicurato

Dato che il Natale si avvicina sempre di più, è il momento di rimboccarsi le…

1 giorno ago

Polpettine alla NUTELLA, questa è la genialata dell’anno | Puoi farle per merenda o a colazione, i bimbi ne vanno matti

Le polpettine alla Nutella sono il dessert più buono che potrai mangiare in questo periodo…

1 giorno ago