Ilva, rilasciata l’Aia. L’azienda:«Avanti ma con piena disponibilità impianti»

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LA NOTA STAMPA DEL GOVERNO – Con l’acquisizione dei pareri dei Ministri della Salute, del Lavoro e delle Politiche Sociali, degli Interni, dello Sviluppo Economico e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministro dell’Ambiente ha concluso la procedura per il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) allo stabilimento ILVA di Taranto.

L’Autorizzazione, sulla base di quanto richiesto il 5 marzo 2012 dal Presidente della Regione Puglia, aggiorna la precedente AIA rilasciata il 4 agosto 2011 in merito alle prescrizioni relative alle aree a caldo, ed alle aree di stoccaggio e movimentazione, dello stabilimento, con particolare riferimento alle emissioni di polveri e di benzo(a)pirene, sia convogliate che diffuse, nonché alle altre emissioni inquinanti quali diossine e furani.

Con successivi provvedimenti si procederà a disciplinare :

– entro il 31 gennaio 2013, le discariche interne, gestione dei materiali, sottoprodotti e rifiuti inclusi, gestione delle acque e delle acque di scarico,

– entro il 31 maggio 2013, le restanti aree ed attività dello stabilimento non considerate, nonché il sistema di gestione ambientale e la gestione energetica.

L’Autorizzazione si inserisce nel contesto delle iniziative previste dal Protocollo d’intesa per interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, sottoscritto il 26 luglio dai Ministri dell’Ambiente, delle infrastrutture e dei trasporti, dello sviluppo economico, della coesione territoriale, dalla Regione Puglia, dalla Provincia e dal Comune di Taranto, dal commissario del porto di Taranto.

L’Autorizzazione stabilisce l’applicazione anticipata al 2012 delle prescrizioni europee – che entreranno in vigore nel 2016 – per l’impiego delle migliori tecniche disponibili (BAT) per la produzione di ferro e acciaio pubblicate nella G.U. dell’Unione Europea l’8 marzo 2012 n. L70.

L’Autorizzazione recepisce inoltre le prescrizioni della Regione Puglia in applicazione delle leggi regionali per la regolazione delle emissioni di diossine e furani, il contenimento dell’inquinamento da benzo(a)pirene, e la tutela della salute nelle aree pugliesi già dichiarate a elevato rischio ambientale.

Le prescrizioni inoltre tengono conto delle raccomandazioni del Ministero della Salute sulla base dei dati epidemiologici aggiornati, nonché della proposta del medesimo Ministero per l’istituzione a Taranto di un “Osservatorio e sistema di monitoraggio sanitario”.

Le prescrizioni, esecutive a partire dalla pubblicazione dell’Autorizzazione sulla Gazzetta Ufficiale, stabiliscono un cronoprogramma con misure urgenti da adottare entro tre mesi e successivi interventi da completare entro il 2014.

NELL’OMBRA L’EMERGENZA SALUTE – Lascia perplessi la mancanza nel comunicato stampa diffuso dal Governo di un passaggio più approfondito sull’emergenza sanitaria che colpisce il territorio ionico, anche alla luce dei più recenti dati sulla mortalità contenuti nello studio Sentieri e presentati pochi giorni fa (con inquietante ritardo) dal ministro della Salute Balduzzi. Quasi che si trattasse di un argomento marginale. O forse sarebbe meglio definirlo tabù. A pagina 46 del parere istruttorio conclusivo prodotto dalla commissione Ippc, la questione relativa al danno sanitario viene clamorosamente rimandata a data da destinarsi. E’ così che si tratta una comunità che ha bisogno di certezze e rassicurazioni immediate? (A. Congedo)

 

L’ILVA: “AVANTI CON L’AIA MA CON PIENA DISPONIBILITA’  IMPIANTI”

«Abbiamo esaminato nel dettaglio le prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale – si legge nel comunicato stampa dell’azienda –  Ilva intende applicare quanto richiesto dal provvedimento. Stiamo lavorando ad un piano industriale con l’obiettivo di verificare la sostenibilità finanziaria degli investimenti alla luce dei nuovi limiti imposti dall’AIA. Il Gruppo intende continuare a lavorare e non si sottrae alla responsabilità di fare impresa, sia per tutelare le decine di migliaia di posti di lavoro sia l’economia del Paese. Le prescrizioni a cui ci dobbiamo adeguare richiedono in breve tempo investimenti imponenti che ai nostri concorrenti europei sarà consentito fare tra molti anni. Non va dimenticato che ILVA sino ad oggi ha investito 4,6 miliardi di Euro nello stabilimento di Taranto per l’ammodernamento tecnologico e l’ambientalizzazione. Presupposto imprescindibile per l’attuazione del piano è la piena disponibilità degli impianti, oggi sotto sequestro».

 

 

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