Sin di Taranto e Brindisi e Aia, le considerazioni di Mazza (Idv)

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Che i S.I.N di Brindisi e Taranto vengano accomunati nelle audizioni in Commissione Ambiente Regione Puglia come problematiche da esaminare è cosa corretta ma ciò non toglie che le due situazioni si differenziano in merito ai provvedimenti che nel merito politicamente bisognerebbe adottare. Per Brindisi occorre fare opera di vera prevenzione, senza che si arrivi, come accaduto per Taranto con la grande industria, al punto di vedere intervenire la Magistratura per delinearne il quadro sanitario ed ambientale con tutte le sue criticità. Infatti, occorre conoscere bene lo stato dell’inquinamento, conoscere i dati dell’ARPA e valutarli unitamente agli studi scientifici come lo Studio Sentieri e quant’altro possa fornire una puntuale ed attuale fotografia della situazione, al fine di prendere provvedimenti appropriati sul piano politico. Non reputo opportuno il  mantenimento dello stato delle cose con una presenza industriale così perniciosa per la salute e per settori come l’agroalimentare, una economia florida in territori come ad esempio  Cerano dove insiste una  attività agricola di pregio legata al carciofo in particolare.

Considero l’economia legata all’agroalimentare da salvaguardare e da implementare il più possibile, di notevole importanza. Per quanto riguarda le audizioni fatte con l’ARPA in commissione ambiente ieri circa la situazione di Taranto, e all’indomani della pubblicazione dei dati sanitari dello Studio Sentieri e delle dichiarazioni del ministro Balduzzi, nonché le dichiarazioni del Presidente della Commissione parlamentare ecomafie, Gaetano Pecorella sento di ribadire fortemente, come sempre fatto da medico e da politico che: “la salute è un bene primario non negoziabile”, quindi la politica che crede nell’ecocompatibilità dell’ILVA con Taranto si ravveda e si adoperi diversamente rispetto a quanto fatto fino ad oggi per risolvere seriamente e concretamente la situazione.

La politica deve agire per la prevenzione sul futuro ma considerata la situazione attuale di Taranto deve anche ridimensionare il problema esistente, e allora dubito che l’AIA in quanto tale possa produrre benefici in termini di miglioramento qualitativo dell’ambiente e contestualmente miglioramento della salute. Resto convinto che l’AIA non può riflettersi positivamente sulla situazione sanitaria, forse potrà comportare una diminuzione dell’inquinamento, ma certo non può garantire la tutela del bene vita e della preservazione dell’ambiente.

Fa specie la dichiarazione dell’Assessore all’ambiente Nicastro che riferisce che la criticità maggiore rilevata riguardo l’AIA sta nel fatto che se l’ILVA viene messa sotto scacco  dai  serrati controlli l’ILVA stessa dice che non potrà adeguatamente produrre ed essere competitiva, e tutto ciò dimostra quanto ho sempre affermato riguardo al fatto che è impossibile mettere una industria di quel tipo sotto controllo ed è impossibile che essa diventi ecocompatibile. L’impossibilità viene implicitamente confermata proprio dalle dichiarazioni dell’azienda stessa e questo la dice lunga su come la politica dovrebbe comportarsi e regolarsi di conseguenza.

Patrizio Mazza, consigliere regionale della Puglia per l’Italia dei Valori

 

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