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Incontro di sostegno per donne affette da endometriosi

TARANTO – E’ in programma sabato 27 ottobre, al centro sportivo Magna Grecia,  dalle 18 alle 20, un incontro di sostegno per donne affette da endometriosi. Riportiamo di seguito il testo inviatoci dagli organizzatori.

Alzarsi una mattina con un dolore inspiegabile nel fianco pensando, dopo una serie di auto-rassicurazioni, che presto passerà, ignorando inconsciamente anni di subdoli segnali di allarme. Accorgersi, finalmente, della necessità di consultare un medico che ti riporta esattamente a quel giorno: “Tranquilla, non è nulla…passerà.” Seguono lunghi periodi, a volte anni, di inutili terapie senza una diagnosi precisa, per poi scoprire che quel dolore aveva un nome: ENDOMETRIOSI.

Vivere, ad ogni controllo, con la paura del prossimo intervento chirurgico, di ciò che il medico ci dirà al risveglio dall’anestesia. La vita cambia. Tu cambi. Guardare gli altri, la loro vita che scorre ‘normalmente’ mentre la tua sembra irrimediabilmente ferma. Ferma perché il medico ti ha detto che non potrai diventare madre, perché ha dovuto asportarti parti di organi e ha dovuto metterti in menopausa farmacologica. Doversi sottoporre a pesantissime terapie ormonali che cambiano il modo di rapportarsi agli altri, nella vita di coppia e in quella lavorativa.
Infine smetti di amare te stessa perché sei la fonte principale dell’infelicità tua e di chi ti vede soffrire. Ti senti incompresa, sopraffatta dall’angoscia e da un’immensa tristezza, entri pian piano nel tunnel della depressione, mentre, chi ti ama cerca inutilmente di comprenderti e risollevarti. Un bel giorno, però, ti accorgi che in quel viaggio lungo e tormentato non sei sola e che altre, come te, hanno provato tutte quelle sensazioni sulla loro pelle. Senti uscire dalla loro bocca un “ti capisco” e improvvisamente avverti la piacevolissima sensazione di crederci davvero.
E’ proprio questo che il Comitato Taranto LIDER, in collaborazione con l’Associazione Progetto Endometriosi Onlus, si propone di realizzare: dar voce e sostegno a chi sta affrontando questo lungo percorso nella solitudine. Incontrarsi con persone in grado di comprendere le difficoltà che si stanno attraversando, confrontarsi su terapie, esperienze e idee. Quando ci si rende conto di poterne discutere liberamente all’interno di un gruppo, si incontrano meno difficoltà nell’affrontare l’argomento con parenti ed amici. Inoltre, si riesce a ritrovare la stima di sé, scoprendo che altre persone con lo stesso problema vivono sensazioni e sentimenti molto simili ai propri e che queste sensazioni sono del tutto normali.
Sabato 27 ottobre 2012 alle 18.00 nella sala congressi del Centro Sportivo “Magna Grecia” di Taranto, si terrà il primo incontro di sostegno dedicato alle donne affette da endometriosi. Il Comitato si avvarrà della professionalità della dott.ssa Giuseppina Boccuni, psicologa e psicoterapeuta iscritta all’Ordine degli psicologi e psicoterapeuti della regione Puglia. Si occupa professionalmente di tutte le problematiche psicologiche che riguardano l’età evolutiva e l’età adulta. Attualmente, salvo defezioni, è prevista la presenza di un ginecologo esperto che potrà rispondere a domande di carattere medico.
Cosa spinge un comitato che si è sempre battuto per la riconversione culturale, oltreché per l’auspicata riconversione industriale, ad occuparsi di endometriosi? Il comitato Taranto LIDER, sulla base di precisi riferimenti scientifici e grazie alla collaborazione di medici esperti nello studio di questa patologia, ritiene di poter affermare che ci sia un importante nesso tra inquinamento prodotto dalla Grande Industria ed endometriosi e si impegnerà affinché il problema venga affrontato nelle giuste sedi e con la competenza richiesta.
L’endometriosi è una patologia cronica, subdola e variabile caso per caso. Un problema serio per l’incapacità di ammettere l’esistenza della malattia e il dover imparare a convivere con essa continuando ad affrontare il vivere quotidiano. Spesso è difficile accettare questa situazione anche a causa della mancanza di informazione e di conoscenze tra la gente. E’ necessario coinvolgere i propri compagni o i familiari che ci sono più vicini, per iniziare ad abbattere quel muro che inevitabilmente ergiamo tra noi e loro per una sorta di protezione o per paura di essere giudicate o ritenute non idonee ad una vita ‘normale’.
Il percorso della consapevolezza e dell’accettazione è lungo e tortuoso, fatto di illusioni, rabbia e fatica, ma può regalare gioie che probabilmente non ci sarebbe stata possibilità di conoscere, come quella di incontrare persone speciali capaci di dare un senso a tanta sofferenza.
Per maggiori info sulla malattia www.apeonlus.com
Per alcuni riferimenti sul legame tra endometriosi e inquinamento www.tarantolider.it
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