TARANTO – Un folto gruppo di cittadini chiede al presidente della Regione Nichi Vendola di effettuare una verifica dell’azione del prof. Giorgio Assennato, direttore generale di Arpa Puglia, considerando anche la richiesta di dimissioni dello stesso.
Si legge nel comunicato stampa: “Alleghiamo 180 firme di cittadini che hanno voluto esprimere l’incrinarsi del rapporto di fiducia che deve essere alla base della relazione tra cittadino ed Istituzioni, in quanto riteniamo che sia troppo importante che il controllore non sia controllato. Il dirigente Arpa, avrebbe dovuto denunciare ogni forma di pressione, se è un uomo pulito che deve assicurare trasparenza alla cittadinanza, non subire le pressioni dei potenti, e rassicurarli sulla attendibilità dei dati. Secondo il nostro modesto parere, il dottor Assennato avrebbe dovuto subito, anche a mezzo stampa, denunciare il tentativo del dottor Archinà, di addolcire la verità. Dal comportamento del maggior responsabile dell’ambiente a Taranto, chiedevamo molto di più, perché da lui dipende moltissimo il rapporto fiduciario tra la cittadinanza e le Istituzioni. Ricordiamo che la stessa lettera sarà inviata tutti i giornali sperando che il nascondere la verità su Taranto abbia finito di essere. Ricordiamo, inoltre, che anche i dirigenti dell’Albo dei Giornalisti di Puglia, avvieranno delle verifiche sul comportamento degli organi di stampa per la vicenda Archinà e verificare le notizie di tentato bavaglio su Taranto, cosa che abbiamo vissuto sulla nostra pelle con molte emittenti tarantine”.
Riportiamo di seguito il testo della lettera inviata al governatore.
“Si chiede al Presidente della Regione Puglia se è a conoscenza di quanto pubblicato dalle testate giornalistiche in merito alle intercettazioni depositate in data 03.08.2012 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto. Tali intercettazioni, tra le altre, riportano una conversazione telefonica tra il Dirigente Ilva dott. Archinà ed il dott. Giorgio Assennato, Direttore Generale dell’Arpa Puglia.
Gli organi di stampa rivelano alcuni passaggi del testo delle intercettazioni effettuate dalla Guardia di Finanza: il potente dott. Archinà, dirigente Ilva avrebbe corrotto il dott. Liberti, “suo co-indagato”, chiedendo spiegazioni sulla perizia che il docente stava facendo per conto della Procura, mentre in un’altra intercettazione, avrebbe “rimproverato brutalmente il direttore dell’Arpa Giorgio Assennato, reo, a suo dire, di aver calcato la mano in una relazione sul micidiale benzo(a)pirene emesso dall’Ilva, con il Direttore Generale dell’Arpa che cerca di giustificarsi, suggerendo la convocazione di un tavolo per trovare una soluzione”. (fonte: Gazzetta del Mezzogiorno del 04.08.2012).
Alla luce di quanto emerso, si chiede di conoscere se la S.V. intenda prendere provvedimenti in merito, valutando anche l’eventuale avvio di un’indagine amministrativa. Quanto emerso, a parere dei firmatari della presente, sarebbe gravissimo, inquietante e necessita di un’urgente verifica. E tanto nel rispetto delle stesse Istituzioni Regionali dalla S.V. presiedute, dei cittadini pugliesi e ancor più di quelli di Taranto.
La nomina con DPGR del Direttore Generale ha soprattutto natura fiduciaria che parrebbe fortemente minata da quanto appreso se risultasse rispondere a verità e pertanto chiediamo una sua decisa azione di verifica a garanzia e a tutela del diritto alla salute e alla vita dell’intera comunità jonica”.