TARANTO – Mentre cresce l’attesa per le decisioni del Tribunale del Riesame su un eventuale dissequestro dell’area a caldo dell’Ilva e l’attenzione dei media si concentra sui retroscena di un’inchiesta che promette contraccolpi nel mondo sindacale, politico e giornalistico, le istituzioni continuano a vivere una loro realtà quasi aliena. Ieri mattina, a Bari, sono cominciati i lavori della Cabina di regia istituita presso la Regione col protocollo d’intesa dello scorso 26 luglio.
All’ordine del giorno c’erano le misure gestionali e tecniche, in capo al siderurgico per il contenimento delle emissioni a tutela della salute dei cittadini. “Abbiamo avuto modo di verificare il cambio di atteggiamento dell’azienda, rappresentata al tavolo dal direttore pro tempore dello stabilimento”. Ha commentato l’assessore alla Qualità dell’Ambiente, Lorenzo Nicastro, al termine dell’incontro che ha visto la partecipazione dei tecnici dell’assessorato, dei ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, di Arpa Puglia, del Comuni di Taranto e Statte e dell’Ilva.
“Il taglio pratico della riunione ci ha portati ad esaminare nello specifico i tre temi fondamentali: il monitoraggio, i dati sul benzo(A)pirene e la questione dei parchi minerari. Su molti aspetti abbiamo potuto registrare la disponibilità dell’azienda ad interventi gestionali e ad investimenti in tecnologie per il raggiungimento degli obiettivi di contenimento degli inquinanti. Esaminando punto per punto – ha continuato Nicastro – lo stato dell’arte sui sistemi di campionamento della diossina, sui monitoraggi al perimetro (per Ipa e Pm10), sulla videosorveglianza delle *bleep*erie e sul contenimento dei fenomeni di slopping, abbiamo avuto modo di avere un quadro più preciso su interventi già realizzati e quelli ancora da mettere in cantiere. Su altri interventi, pur richiesti e già contenuti nel piano di risanamento elaborato per l’area Tamburi di Taranto, l’azienda si è invece riservata di verificarne la compatibilità tecnica con le necessità di tenuta degli impianti”.
“Nel complesso – conclude l’Assessore – le fondate speranze di riaprire un dialogo concreto con l’azienda e, soprattutto, l’aver chiarito che l’attività della cabina di regia prescinde dall’attività connessa alla procedura di riesame dell’Aia e dalle vicende processuali che interessano lo stabilimento, hanno permesso di mettere qualche punto fermo su questioni aperte e sulle quali la Regione aveva chiesto già in passato concreti interventi. Oggi l’interlocuzione appare molto più agevole che in passato, almeno stando all’incontro avuto questa mattina”. Soddisfatto (cosa che non ci stupisce) è anche il presidente della Regione Nichi Vendola: “Giudico molto positivamente sia il lavoro che gli esiti della riunione di oggi. Il clima costruttivo e un’agenda di lavoro intensa e stringente sembrano confermare, nei fatti, il cambiamento dell’atteggiamento dell’impresa ed una nuova collaborazione, già dichiarata nella riunione politica con il Ministro Clini che si è svolta, sempre qui a Bari, lo scorso giovedì 2 agosto”.
Per Vendola “è certamente molto positivo l’impegno dell’Ilva ad anticipare, nei limiti del possibile, il monitoraggio in continuo in materia di diossine così come molto positiva è la disponibilità ad introdurre tutti gli accorgimenti di natura gestionale che consentano di monitorare le emissioni fuggitive”. Poi, il governatore aggiunge: “Ci aspettiamo che l’Ilva entro poche ore accetti la richiesta di realizzare attività di monitoraggio ambientale lungo il perimetro dell’azienda con riferimento, non solo alle diossine, ma anche al benzoapirene e al pm10. Richiesta questa – ha ricordato Vendola – avanzata da tutte le parti pubbliche. Così come sempre in breve tempo di ricevere una risposta positiva alla richiesta di contenere, almeno per il 20 per cento, il deposito del materiale nei parchi minerali. Una risposta positiva entro brevissimo tempo – ha proseguito Vendola – costituirebbe di fatto una premessa per poter cominciare a ricostruire il rapporto tra l’impresa e la sensibilità comune dei tarantini che hanno il diritto, oltre che il bisogno, di sapere con dati pubblici e accertabili, quali sono le emissioni dell’azienda per consentire una prevenzione e limitarne gli impatti sulla salute”. Infine, Vendola attende dall’Ilva puntuali osservazioni sulla proposta avanzata dalla Regione, in relazione alla diminuzione del 10% della produzione nei giorni di vento. “L’Ilva – ha concluso Vendola – nel risponderci, ha rappresentato ragioni di natura tecnica che, ci hanno assicurato, saranno contenute in un documento che ci sarà presentato. Confidiamo naturalmente nella brevità dei tempi”.