Dopo l’incontro con le istituzioni, il ministro Clini e il governatore Vendola hanno invece incontrato il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante. Al termine dell’incontro l’azienda ha annunciato, così come confermato nella conferenza stampa di ieri pomeriggio, che rinuncerà ai ricorsi che aveva presentato contro la riapertura del procedimento per l’autorizzazione integrata ambientale (AIA). Il tutto, a sentire Ferrante, a dimostrazione della nuova linea che seguirà l’Ilva sotto la sua guida: “non più conflittualità ma confronto e dialogo attorno a delle soluzioni che possano tutelare meglio l’ambiente, la salute, i lavoro e l’impresa”. Questo, molto semplicemente, è il compromesso politico che Clini e Ferrante hanno raggiunto in vista di mettere mano al riesame dell’AIA: che si spera possa quanto meno contenere prescrizioni molto più restrittive per l’azienda, rispetto a quelle contenute nell’autorizzazione rilasciata all’Ilva lo scorso 4 agosto.
Infatuato dal clima di grande giovialità, ignaro della realtà della fabbrica e degli umori della città di Taranto, il governatore Vendola si è mostrato entusiasta della nuova linea del gruppo Riva, grazie soprattutto alla diplomazia manifestata dall’ex prefetto Ferrante, che per il governatore pugliese “corregge lo stile peggiore tenuto in questi anni dall’azienda nei confronti di Regione e governo, di continua litigiosità. L’Ilva ha dichiarato la propria disponibilità a fotografare tutte quelle parti dell’ordinanza del gip che rivelano l’esistenza di una relazione fra inquinamento e patologie e di lavorare per rimuovere quegli elementi che sono perniciosi per la salute e per la vita dei tarantini”. Sugli stessi temi si è poi svolto l’ultimo incontro, quello tra Clini e Cgil, Cisl e Uil, che reduci dalla mattinata trascorsa a Taranto, hanno apprezzato sia l’iniziativa del decreto da parte del governo sia quella dell’azienda di ritirare i ricorsi sull’AIA. Intanto però, questa mattina si svolgerà l’udienza presso il tribunale del Riesame di Taranto.
“Dissequestro degli impianti e rimessa in libertà delle otto persone dei vertici aziendali e societari dell’Ilva ai domiciliari da giovedì scorso”: è quanto chiederanno i legali dell’Ilva, i quali presenteranno anche una controperizia rispetto a quella consegnata dagli esperti medici al gip relativamente all’impatto dell’inquinamento sui casi di malattia e di morte. Contestati anche diversi passaggi dell’ordinanza del gip Patrizia Todisco soprattutto per quanto concerne la parte ambientale. Di certo la linea difensiva dei legali continua a rispondere al grande capo Emilio Riva. Il tribunale del Riesame avrà tempo sino al 9 agosto per pronunciarsi nel merito di questa delicata vicenda.
G. Leone (dal TarantoOggi del 3 agosto 2012)
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