BARI – Credo che le parole pronunciate dal Procuratore della Repubblica di Taranto, dott. Sebastio, e dal Procuratore Generale, dott. Vignola, rappresentino un contributo di straordinaria importanza alla definizione di un percorso che possa consentire uno sbocco positivo della drammatica vicenda dell’Ilva. La magistratura rivendica il dovere di esercitare in profondità il controllo di legalità, indicando nel nodo aggrovigliato di inquinamento, patologia e morte una questione non più sopportabile di violazione dei diritti fondamentali. Ma i provvedimenti del GIP non sono un atto di automatico spegnimento della fabbrica. Ora comincia il tempo di una stringente interlocuzione tra azienda e Procura. Non è impossibile coniugare ambiente e industria, salute e lavoro: se l’Ilva interverrà con tempestività con provvedimenti radicali di ambientalizzazione, il siderurgico potrà essere salvato. Vorrei esprimere la mia ammirazione per il lavoro dei magistrati tarantini, la mia solidarietà ai lavoratori che lottano per difendere la propria fabbrica, il mio auspicio è che Ilva operi con serietà e rapidità per ottemperare a tutte le prescrizioni che dovessero essere individuate come propedeutiche ad un differente orientamento giudiziario della Procura.
Comunicato stampa – Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola