Sequestro Ilva, il procuratore Sebastio: “Noi siamo servi della legge”

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TARANTO – «Ogni giorno ci sono sequestri preventivi. Noi facciamo le nostre valutazioni  in base ai codici, non in base alle dimensioni qualitative e quantitative. Nessuna norma del codice dice che possiamo sequestrare un impianto fino a quando occupa trenta operai e che dal trentunesimo in poi la legge non si applica più. Noi siamo servi della legge e siamo tenuti alla sua osservanza”.

Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica Franco Sebastio nel corso dell’affollata conferenza stampa tenuta questa mattina insieme al procuratore generale di Lecce Giuseppe Vignola, che è servita a fare chiarezza su quanto avvenuto ieri: il sequestro di sei impianti dell’Ilva, notificato ma non ancora eseguito, e gli arresti domiciliari di otto persone, compresi Emilio e Nicola Riva. Intanto, si è saputo che la discussione dinanzi al tribunale del Riesame di Taranto è stata fissata per il prossimo 3 agosto. Un appuntamento che si annuncia cruciale.

In merito ai provvedimenti, Sebastio ha spiegato che “sono stati notificati ed eseguiti gli arresti domiciliari”, mentre ha precisato che “per il momento sono stati solamente notificati i provvedimenti di sequestro preventivo”. Il procuratore spiega il perché: «La fase di attuazione non è ancora iniziata per due ordini di motivi. Il primo: perché si avrà a brevissima scadenza il pronunciamento del Riesame; il secondo: perché le procedure tecniche da adottare non sono facili. Non si tratta di mandare i Carabinieri in un’officina meccanica, dove va il maresciallo a staccare il contatore della luce e ad abbassare la saracinesca. Per disattivare impianti complessi e grandi come quelli dell’Ilva ci devono essere tecnici all’altezza. Occorre la messa in sicurezza e la graduale disattivazione. Lo spegnimento improvviso di  impianti di questo genere provocherebbe un disastro».

Sebastio ha anche sottolineato che “da parte della difesa, ad oggi, non è stata espletata alcuna concreta attività difensiva”. Ed ha fatto un esempio: «Le consulenze depositate in sede di incidente probatorio sono rimaste lì. Non è stata presentata nessuna controperizia né valutazioni tecniche atte a contrastarne il contenuto. Se fossero state presentate, ovviamente, sarebbero state valutate con la massima attenzione. Le contestazioni difensive che vengono fatte nel corso di convegni e di manifestazioni più o meno pubbliche non hanno valore all’interno del processo».

Alessandra Congedo

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