Ilva, Curto pronto a scendere in piazza con gli operai
TARANTO – Ormai è diventato uno sport nazionale: mettere il becco sulla questione Ilva, anche se non si è tarantini e non si vive direttamente il dramma di questa città. Così, capita di leggere un intervento di Euprepio Curto, consigliere regionale del Fli, nato a Francavilla Fontana (Br), che si lancia in previsioni catastrofiche: «Ove la magistratura ionica dovesse disporre il sequestro degli impianti, e il consequenziale blocco della produzione, temo che nessun potenziamento dei servizi di controllo della Polizia e dei Carabinieri potrà fermare la rabbia e l’angoscia delle migliaia di lavoratori dello stabilimento Ilva di Taranto privati da un giorno all’altro del posto di lavoro ”.
Ed aggiunge: «Non vorrei, pur non essendo le due vicende sovrapponibili, che per l’Ilva si sia pianificato lo stesso progetto che porto’ alla cancellazione dell’ex Belleli, che da azienda leader in campo mondiale nel settore delle piattaforme off-shore fu letteralmente cancellata dal sistema industriale ionico. Ove dovessi avere conferma di tale ipotesi non esiterei un attimo a scendere in piazza al fianco dei lavoratori dell’Ilva”.
E dopo aver detto ciò, Curto ha anche l’ardire di affermare quanto segue: «Nessun tentativo di mettere in discussione il sacrosanto principio dell’autonomia della magistratura. Ma non vi è dubbio che, ove quanto temuto dovesse accadere, sanzionerebbe in maniera devastante atti, comportamenti e scelte ormai superati da quella maggiore sensibilità ai temi ambientali oggi patrimonio non solo degli ambientalisti e della opinione pubblica ma anche delle grandi aziende, con l’Ilva fra queste».
Insomma, un vero e proprio spot pro Ilva. Nessuna parola viene spesa dall’ex senatore per le vittime dell’inquinamento, per tutti coloro che si sono ammalati o si ammaleranno, per gli allevatori che hanno visto i loro capi di bestiame abbattuti, per i mitilicoltori che hanno dovuto rinunciare a due anni di lavoro. Per loro non ha mai annunciato di voler scendere in piazza. Evidentemente non contano abbastanza nella logica di Curto e di tanti altri come lui.
Alessandra Congedo